L’esame sfrutta le differenze di potenziale elettrico fra diversi punti del cervello, applicando più elettrodi (derivazioni) sul capo. Il Paziente, in condizioni normali e di assoluto riposo psicosensoriale, a occhi chiusi, presenta un ritmo elettrico a 8-10 hertz a che prende il nome di alfa. In base a stimoli anche semplici (per esempio l’apertura degli occhi), si registrano modifiche di questo ritmo. Si possono registrare la loro frequenza, onde beta, teta e delta, di vario significato patologico. In caso di epilessia le alterazioni elettriche dell’EEG, spesso molto indicative e specifiche (es. complessi elettrici detti “punta-onda”), possono essere presenti anche in assenza dei sintomi. Ciò rende conto dell’importanza di questo esame nella diagnosi della malattia.
L’esame sfrutta le differenze di potenziale elettrico fra diversi punti del cervello, applicando più elettrodi (derivazioni) sul capo. Il Paziente, in condizioni normali e di assoluto riposo psicosensoriale, a occhi chiusi, presenta un ritmo elettrico a 8-10 hertz a che prende il nome di alfa. In base a stimoli anche semplici (per esempio l’apertura degli occhi), si registrano modifiche di questo ritmo. Si possono registrare la loro frequenza, onde beta, teta e delta, di vario significato patologico. In caso di epilessia le alterazioni elettriche dell’EEG, spesso molto indicative e specifiche (es. complessi elettrici detti “punta-onda”), possono essere presenti anche in assenza dei sintomi. Ciò rende conto dell’importanza di questo esame nella diagnosi della malattia.