ECOcardiogramma

ECOcardiogramma

È una metodica diagnostica non invasiva che si basa sull’emissione di ultrasuoni (intervallo di frequenza 2-10 MHz).
L’esame consente al cardiologo di studiare la forma, le dimensioni e il movimento delle strutture cardiache. L’ecografo LOGIQ E9 XDClear di General Electric, in dotazione presso il centro di Cardiologia di Villa Montallegro, dispone delle più innovative funzionalità utili a questo obiettivo.
Un esame ecocardiografico permette di studiare l’anatomia, la morfologia e la funzionalità di tutte le parti del cuore, cioè muscolo, camere cardiache, valvole e pareti; esso viene sempre abbinato a uno studio Doppler che permette di analizzare il flusso del sangue all’interno del cuore.
Mentre una radiografia del torace o una TAC convenzionale forniscono immagini di tipo statico, “fotografico”, una registrazione ecocardiografica è una valutazione in movimento dal vivo come una ripresa cinematografica.

Domande frequenti

Come si svolge?
Il Paziente, a torace nudo, si sdraia sul fianco sinistro e una piccola sonda viene passata sul torace in varie posizioni.

Chi ha un pace maker o delle protesi al seno, può fare l’esame?
Sì, non vi sono grosse controindicazioni fisiche a eseguire l’esame, fermo restando che abbondanza di adipe, protesi mammarie o malformazioni del torace possono non consentire un completo svolgimento dell’esame.

È meglio sottoporsi a ECG o all’ecocardiogramma?
Le due metodiche non vanno considerate in contrapposizione fra di loro, ma complementari: il primo guarda direttamente alle varie parti cardiache e alla loro funzione meccanica, mentre il secondo esamina il funzionamento elettrico del cuore.

Si possono vedere i restringimenti nelle coronarie?
No, purtroppo le coronarie sono arterie di pochi millimetri esterne al cuore che non possono essere visualizzate con questo esame.

Ecocardiogramma – Giampaolo Bezante