Il “breath test” è un esame diagnostico non invasivo fondato sull’analisi dei gas rilevati nell’aria espirata, prodotti dalla fermentazione batterica di specifici substrati zuccherini che sono stati somministrati per via orale.
Si tratta di una metodica clinicamente avanzata che consente di individuare con elevata accuratezza condizioni di malassorbimento e squilibri del microbiota intestinale, offrendo al contempo un approccio rispettoso del comfort del Paziente.
L’esame eseguito con lattosio permette di diagnosticare l’intolleranza a questo disaccaride, frequentemente responsabile di sintomi gastrointestinali quali gonfiore addominale, meteorismo, crampi e diarrea, in soggetti con deficit di lattasi.
L’utilizzo del lattulosio consente di formulare con efficacia la diagnosi S.I.B.O. (small intestinal bacterial overgrowth), una condizione legata a un’eccessiva proliferazione batterica nell’intestino tenue, spesso responsabile di sintomi gastrointestinali aspecifici, ma persistenti.
L’utilizzo del glucosio, anch’esso indicato nello studio della S.I.B.O. e delle condizioni da mal digestione, rappresenta un utile completamento nella valutazione delle alterazioni del transito e dell’assorbimento intestinale.
Gli esami vengono effettuati in collaborazione con un laboratorio esterno di comprovata eccellenza, che garantisce standard analitici rigorosi e risultati certificati secondo protocolli di qualità accreditati, consentendo di ottenere i risultati del test entro cinque giorni lavorativi
Il test è ben tollerato, privo di controindicazioni significative e indicato sia nell’ambito di un primo inquadramento sintomatologico sia come strumento di approfondimento diagnostico in Pazienti già in percorso clinico.
Domande frequenti
È sufficiente il digiuno assoluto da almeno 6 ore.
In caso di diagnosi di esofagite, dopo quanto tempo è necessaria l’endoscopia di controllo?
Quando al riscontro endoscopico di esofagite si associa la diagnosi endoscopica-istologica di esofago di Barrett, si suggeriscono controlli ravvicinati (entro 1-2 anni).
Che cosa è la pseudo-poliposi gastrica?
È noto che nello stomaco di alcuni Pazienti in terapia per lungo tempo con IPP (inibitori della pompa protonica, i farmaci più comunemente utilizzati nella patologia da reflusso, nelle gastroduodenite, nelle ulcere peptiche e nella prevenzione del sanguinamento gastroduodenale in corso di terapia anticoagulante o antiaggregante) possono formarsi dei piccoli polipi. Questi polipi, istologicamente di tipo cistico-reattivo, non hanno alcun significato precanceroso o “a rischio”.