All’inizio dell’anno in Montallegro è entrata in funzione la nuova risonanza magnetica che, aggiungendosi alla strumentazione acquisita negli scorsi mesi (in particolare la TC a bassa dose di emissioni e il tavolo radiologico digitale telecomandato), posiziona la Casa di Cura genovese a un livello di eccellenza per la completezza dell’offerta tecnologica e per la flessibilità garantita dagli orari di apertura e dalla pronta disponibilità dello staff, di fatto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un occhio alle tariffe definite decisamente concorrenziali.

La risonanza magnetica Hitachi Aperto Lucent 05 è adatta alla maggior parte delle indicazioni diagnostiche in ambito di neuroradiologia, di diagnostica osteo artro muscolare, addominale e pelvica; è in grado di garantire il massimo comfort al Paziente, anche in relazione all’eliminazione dei disturbi di “sofferenza claustrofobica” durante l’esame.

Le principali caratteristiche tecniche del nuovo tomografo a risonanza magnetica a tecnologia open a medio campo aperto sono: garantisce la chiarezza dell’applicazione ad alto campo; ideale per la maggior parte delle applicazioni; la sua ergonomia garantisce al paziente il massimo comfort; architettura “open” del magnete a colonna singola; apertura a 360°; lettino paziente interamente motorizzato (capacità di carico fino a 225 kg).

L’apparecchiatura è stata presentata ai sanitari e al personale di Montallegro durante un incontro del ciclo “Uomini, strumenti, passione” da tre consulenti per il servizio di Diagostica per immagini di Villa Montallegro: Ennio Biscaldi  (dirigente medico nel reparto di Radiodiagnostica dell’Ospedale Galliera), Daria Schettini (dirigente mdico del reparto di Radiodiagnostica dell’Ospedale Villa Scassi) e Anna Maria Canevari (dirigente medico nel reparto Neuroradiologia del Policlinico San Martino di Genova) che, con il suo collega Nicola Mavilio, segue la Neuroradiologia nel Servizio di Diagnostica per immagini di Montallegro.

Riassumiamo quanto gli specialisti hanno riferito sulla nuova apparecchiatura.

Biscaldi: «Utile anche per l’addome superiore»

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– Quale utilità e applicazioni per l’uso della Rm aperta nello studio dell’addome superiore ?

«Il maggior vantaggio è rappresentato dalla facilità per pazienti claustrofobici di avere accesso alla RM con la nostra macchina. Purtroppo linee guida realizzate anni fa, quando i magneti aperti erano meno performanti del nostro, prevedono che gli esami dell’addome superiore non siamo realizzabili con libertà completa di indicazione diagnostica. La nostra macchina può essere usata per indagini che permettano il completamento di esami ecografici o TC con dubbi, per lo più a carico delle vie biliari, con la specifica indicazione della colangiografia a Risonanza magnetica. Cioè allorquando una metodica come la ecografia o la TC abbiano posto il dubbio di un calcolo nelle vie biliari. In questo caso la RM costituisce un valido aiuto diagnostico. Altre indicazioni vanno prese in considerazione in rapporto al tipo di paziente e al quesito diagnostico specifico».

– Quali le indicazioni nello studio dell’addome inferiore con il magnete Aperto Hitachi?

«La macchina aperta è un valido modo per studiare lo scheletro della pelvi, cioè il bacino. Non meno è un valido modo per valutare la pelvi femminile per approfondire dubbi proposti dai ginecologi nel caso di riscontri uterini non chiari alla valutazione ecografica transvaginale. La caratterizzazione delle lesioni cistiche endometriosiche è facile con RM. Lo studio delle localizzazioni endometriosiche (= l’endometriosi è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala di endometrio – il tessuto che riveste la parete interna dell’utero – in organi diversi dall’utero, principalmente ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino) può essere fatto. Non possiamo effettuare stadiazioni oncologiche di patologia maligna pelvica».

Schettini: «Apparato muscolo scheletrico e non solo»

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– Quali sono le principali indicazioni di studio della nuova Risonanza Magnetica aperta?

«Certamente l’apparato muscolo scheletrico e osteo-articolare rappresenta una delle principali indicazioni di studio con risonanza magnetica aperta. Possono essere studiati pressocchè tutti i distretti articolari dai più piccoli come il polso o le dita, fino a grosse articolazioni quali la spalla o, nel bacino, le coxofemorali e le sacroliache. Inoltre, su specifica indicazione clinica, è possibile effettuare studi con mezzo di contrasto introdotto, sotto guida ecografica, nell’articolazione, consentendo diagnosi particolarmente fini soprattutto nell’ambito della patologia sportiva. L’architettura aperta del magnete ha il grande vantaggio di far sì che anche i pazienti obesi, claustrofobici, o che hanno difficoltà a restare in ambienti stretti e a mantenere l’immobilità, come ad esempio i bambini e gli anziani, possano agevolmente sottoporsi a questo tipo di indagine. La nuova risonanza magnetica completa l’offerta diagnostica in ambito osteo-artro-muscolare consentendo di formulare una diagnosi o confermare un preciso sospetto clinico».

– Quali indicazioni può avere la nuova risonanza magnetica aperta Hitachi nello studio dello scavo pelvico?

«Con la nostra nuova risonanza magnetica si possono effettuare indagini particolari quali lo studio delle fistole ano-rettali e lo studio delle problematiche disfunzionali del pavimento pelvico. La patologia disfunzionale del pavimento pelvico, tale da determinare svariati disturbi come incontinenza urinaria, prolasso vescicale e uterino o incontinenza fecale interessa un’elevata quota di popolazione con percentuali nella terza età fino a oltre il 60%. Poiché negli ultimi trent’anni la popolazione over 60 ha avuto un importante incremento si prevede un notevole aumento della domanda dei trattamenti correlati con disturbi del pavimento pelvico. Per gli studi dinamici del comparto anteriore pelvico è necessaria un’adeguata distensione vescicale, mentre gli studi dinamici dell’evacuazione rendono indispensabile il riempimento rettale con gel sonografico in quantità compresa tra i 200 e 300 ml, introdotto mediante sonda rettale prima di posizionare il paziente nel gantry. La MR dinamica del pavimento pelvico può essere effettuata agevolmente con la nuova risonanza magnetica aperta permettendo una valutazione fisiologica di tutte le fasi della dinamica ano-rettale».

Canevari: «Studio dell’encefalo e del rachide»

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– Quali sono i pazienti che possono beneficiare di uno studio RM dell’encefalo su apparecchiatura aperta a basso campo?

«Innanzitutto i pazienti claustrofobici che non tollerano di stare in ambiente chiuso. In tutti i casi in questi pazienti la RM aperta dell’encefalo anche se effettuata su apparecchiatura a basso campo può comunque evidenziare alterazioni intrinseche del parenchima cerebrale (= tessuto nervoso coinvolto attivamente nella formazione e nella trasmissione di impulsi elettrici) o lesioni occupanti spazio intra o extra parenchimali. Altra indicazione e lo studio del aging brain (= invecchiamento del cervello). È possibile effettuare scansioni a strato sottile con acquisizione volumetrica che consentono ricostruzioni multiplanari e sequenze di suscettibilità magnetica per la ricerca di depositi di emosiderina (= composto di deposito del ferro) elementi fondamentali per l’inquadramento di eventuali patologie correlate come il deterioramento cognitivo».

– Vi è indicazione per lo studio del circolo arterioso intracranico?

«Tenendo sempre presente il limite del basso campo per lo studio dell’encefalo la peculiarità di questa apparecchiatura è quella di ottenere immagini Angio RM diagnostiche per escludere la presenza di malforazioni vascolari ad alto flusso e di aneurismi di dimensioni superiori ai 3 mm. Tuttavia per ottenere una buona qualità delle immagini è necessario un lungo tempo di acquisizione dei dati della durata di circa 15 minuti che sconsiglia la contemporanea esecuzione di uno studio RM dell’encefalo e dell’angio RM».

– Oltre allo studio dell’encefalo del quale abbiamo visto le applicazioni e i limiti in quali altri campi di pertinenza neuroradiologica la RM aperta trova applicazione?

«Sicuramente nello studio del rachide (= ha funzione di sostegno della testa e del tronco e di protezione del midollo spinale). In particolare nello studio della patologia degenerativa. È possibile evidenziare ad esempio fratture su base strutturale, osteoporotica, che possono beneficiare di trattamento riparativo quale la vertebroplastica, la stenosi del canale rachideo e non ultima la patologia discale».

– Quali i limiti?

«Se lo studio del rachide dà buone informazioni sulle strutture osteo-ligamentose della spina altrettanto non si può dire circa il midollo. La nostra apparecchiatura può identificare patologia compressiva, intrinseca o estrinseca del midollo, ma non può essere considerata conclusiva soprattutto per quanto riguarda le lesioni intramidollari».

Per approfondire: Diagnostica per immagini: l’eccellenza di Montallegro

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Redazione