Monitoraggio intraoperatorio

Monitoraggio intraoperatorio

Per ridurre al minimo il rischio anestesiologico è fondamentale tenere sotto controllo il Paziente dal punto di vista clinico.
Ricordiamo che il compito dell’Anestesista (dopo la valutazione preoperatoria) è quello di accogliere il Paziente in Sala operatoria e rimanerGli vicino per tutto l’intervento e per almeno le 24 ore successive.
La struttura dove si interviene, come accade nel caso di Villa Montallegro (sia per il blocco operatorio di chirurgia a media e alta complessità, sia per l’ambulatorio chirurgico), deve essere attrezzata al meglio. Questo è già di per sé una garanzia per il Paziente e anche per gli Operatori che in essa lavorano.
Un buon monitoraggio strumentale è fondamentale per la sicurezza: solo una struttura che investe in migliorie continue può assicurare la certezza del parametro di vitale importanza.
Esistono diversi livelli di monitoraggio, a seconda delle condizioni cliniche del Paziente e dell’impegno chirurgico che si deve affrontare.
Quello di base comprende la misurazione della pressione arteriosa almeno ogni 5 minuti, la registrazione della traccia elettrocardiografica e la pulsiossimetria in continuo (il pulsiossimetro misura la quantità di emoglobina legata nel sangue, consentendo una stima della quantità di ossigeno presente) che indicano un buon assetto cardiovascolare e polmonare del Paziente. Si tratta di un monitoraggio atraumatico e non invasivo che va messo in atto anche per il più banale degli interventi per evitare e prevenire reazioni avverse.
Per interventi più complessi può essere utile utilizzare presidi più invasivi come la misurazione cruenta della pressione arteriosa e della pressione venosa centrale. Per la prima si introduce un piccolo catetere in un vaso arterioso periferico che fornisce una misurazione estremamente precisa e in continuo della pressione arteriosa massima minima e media. Per ottenere la seconda si introduce un lungo catetere attraverso una vena del braccio o del collo per raggiungere l’atrio destro del cuore. Con questo sistema possiamo avere in tempo reale il grado di riempimento del circolo (vascolare) del Paziente.
Entrambe sono utilizzate in interventi dove sia prevedibile un’importante perdita di sangue o in Pazienti particolarmente a rischio per le condizioni cliniche preesistenti o per l’importanza dell’intervento.
In aggiunta si possono effettuare misurazioni comparative della temperatura esterna e interna, ovvero calcolare la diuresi oraria (la diuresi è il processo di formazione delle urine nei reni).
Tutti questi dati forniscono un quadro completo dello stato generale del Paziente.

Monitoraggio intraoperatorio – Gianfranco Mazzarello