Con la possibilità di muoversi e di fare attività sportiva individuale, e pensando quindi alla corsa e al primo “compleanno” del percorso Wonderful Walking Genova, si pongono alcune domande sia sul tipo di attività che si può svolgere sia su come conciliare la presenza della mascherina con la corsa e la fatica.

Temi che abbiamo posto al dottor Lorenzo Boldrini, medico dello sport e consulente del Centro fisiatrico di Montallegro.

– Dottore, ora che è possibile riprendere l’attività sportiva all’aria aperta, quali precauzioni è necessario adottare per prevenire il diffondersi dell’infezione da Covid-19?

«Il Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 26 aprile, entrato in vigore il 4 maggio, autorizza a svolgere attività motoria o sportiva all’aria aperta solo individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti, nel rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale minima di 2 metri per l’attività sportiva e di almeno 1 metro per ogni altra attività. Sono quindi di fatto ancora interdetti gli sport non individuali e situazioni che possano creare assembramenti come attività ludiche. La norma più importante di prevenzione rimane evitare di stare vicino agli altri, anche se è difficile indicare una distanza di sicurezza che vada bene a tutti durante un’attività di movimento».

Corsa: due metri a volte non bastano

– Significa che i due metri indicati come distanza di sicurezza potrebbero non essere sufficienti?

«In alcuni casi sì. Diverso è il caso di una persona che corre stando a due metri a fianco di un’altra, rispetto a chi corre stando due metri dietro alla stessa persona. Un recentissimo studio olandese-belga delle Università di Eindhoven e Leuven ha evidenziato come le goccioline (droplets) emesse dal respiro di un corridore possano diffondersi per una distanza sempre maggiore in relazione alla velocità, creando nella scia. Il respiro di una persona che corre a circa 14 km/h crea una nuvola di particelle che si diffonde fino anche a 10 metri di distanza. La stessa cosa non avviene invece nel caso si rimanga a fianco del soggetto, dove non si verrebbe raggiunti dalla diffusione delle goccioline anche stando a una distanza inferiore, come i due metri richiesti dal governo. Se si vuole evitare di essere raggiunti dalle goccioline del respiro degli altri è quindi consigliabile evitare di stare in scia o rispettare almeno una distanza maggiore di dieci metri da chi ci precede, anche se poi, in condizioni di vento, le cose potrebbero cambiare e sarebbe difficile dare indicazioni precise. Il consiglio rimane quindi quello di rispettare l’indicazione a praticare attività sportiva da soli anche all’aperto, meglio ancora se in orari e luoghi dove il rischio di trovarsi vicino ad altre persone possa essere il più ridotto possibile».

– E per chi cammina quali sono indicazioni sulle distanze di sicurezza?

«Per il cammino lo stesso studio evidenzia che l’area di diffusione delle goccioline emesse da una persona che si muove a 4 km/h potrebbe raggiungere una distanza di circa 5 metri dietro di lui. Anche in questo caso diventa quindi sconsigliabile rimanere in scia ed è preferibile rimanere a fianco, mantenendo la distanza di sicurezza raccomandata dalle disposizioni governative».

– L’uso di mascherine potrebbe limitare la diffusione delle particelle che derivano dal nostro respiro?

«Certamente, ed è il motivo per cui, in particolare negli ambienti chiusi, è obbligatorio indossarle proprio per limitare la possibilità di propagare l’infezione da una persona all’altra. Le mascherine cosiddette “chirurgiche” vanno indossate non tanto per proteggere dall’infezione chi le indossa, ma per evitare di diffonderla nel caso ne fosse un portatore, limitando appunto la diffusione delle particelle del proprio respiro nell’ambiente».

L’uso della mascherina

– Sarebbe quindi utile utilizzare le mascherine durante l’attività sportiva anche all’aria aperta?

«In linea teorica sì. Permetterebbero sicuramente di ridurre la diffusione delle particelle emesse dal nostro respiro, compreso saliva e secrezioni dalle vie respiratorie che spesso si producono durante l’attività sportiva. Tuttavia indossare una mascherina durante l’attività fisica potrebbe non essere semplice né scontato».

– Cioè? Cosa potrebbe comportare indossare una mascherina durante la corsa?

«Mentre camminare con la mascherina è un’attività tutto sommato fattibile (almeno per tratti non prolungati o a velocità che non richiedano un aumento significativo della respirazione), nel momento in cui l’intensità dell’esercizio diventa maggiore, come avviene per esempio con la corsa, l’uso della mascherina potrebbe presentare diversi problemi. Oltre al senso di costrizione per il fatto di avere qualcosa davanti alla bocca e al naso, indossare una maschera potrebbe portare a una alterazione della normale respirazione durante esercizio ad alta intensità con maggior affaticamento dei muscoli della respirazione e una riduzione della capacità di esercizio. Inoltre la mascherina tenderà facilmente a bagnarsi per la ventilazione forzata e per il sudore prodotto durante l’esercizio (che aumenterà, andando incontro alla stagione calda) rendendola quanto meno poco tollerabile».

– Quale consiglio può dare perciò sull’uso delle mascherine durante lo sport?

«Numerose aziende si sono già attrezzate per produrre mascherine che possano andare bene per l’attività sportiva, con caratteristiche di vestibilità, traspirabilità e adeguatezza dei materiali per raggiungere un soddisfacente livello di comfort e la sicurezza. Il consiglio potrebbe quindi essere quello di dotarsi di mascherine pensate specificamente per l’attività sportiva, da indossare in particolare nel momento in cui ci trovassimo in condizioni di vicinanza ad altre persone durante la pratica individuale all’aria aperta., come può essere il marciapiede di una città».

– Quali altri accorgimenti consiglia nell’uso delle mascherine?

«Per non compromettere l’efficacia della mascherina è poi importante ricordarne il corretto utilizzo, che prevede lavarsi le mani prima di indossarla, farla aderire correttamente al volto coprendo sia il naso sia la bocca, lavarsi-disinfettare nuovamente le mani se si tocca la mascherina mentre la si indossa e rimuoverla correttamente prendendola dall’elastico senza toccarne la parte anteriore. Le mani infatti rappresentano un altro importante vettore di possibile diffusione del contagio che come sappiamo dobbiamo lavare spesso, ma soprattutto dobbiamo evitare di metterci in bocca, nel naso o negli occhi se non avendole lavate adeguatamente prima e dopo».

Per chi ricomincia: gradualità

– Ci sono altre raccomandazioni da dare per chi riprende a correre?

«Direi che la considerazione principale consiste nel riprendere con molta gradualità, soprattutto se si è stati fermi per un lungo periodo. Riprendere troppo velocemente potrebbe predisporre a infortuni di muscoli, tendini e ossa che sono disabituati alle corsa, nonché esporci al rischio di una riduzione delle difese immunitarie, che si verifica in particolare dopo un’attività fisica prolungata e intensa, condizione da evitare più che mai in un periodo come questo. È anche importante mantenere uno stile di vita il più possibile salutare, con un’alimentazione equilibrata e un adeguato riposo notturno, evitando di esporsi a sforzi intensi e prolungati, privilegiando invece gli allenamenti frequenti e a bassa intensità».

 

Nella foto di apertura: uno degli esercizi da svolgere durante il percorso Wonderful Walking Genova

 

Link a Wonderful Walking Genova:

Wonderful Walking Genova, come alimentarsi prima di correre

Wonderful Walking Genova, correre alla scoperta di Genova

Il trailer del percorso (video)

Domani s’inaugura Wonderful Walking Genova

Wonderful Walking Genova – passeggiata inaugurale 

Wonderful Walking Genova – passeggiata inaugurale (video)

La galleria fotografica dell’inaugurazione

Qui puoi trovare il percorso storico-culturale

 

 

 

Scritto da:

Lorenzo Boldrini

Medico specializzato in Medicina dello Sport, “superspecialista” certificato da The Running Clinic TM per la cura e la prevenzione delle patologie del corridore. Collabora con Villa Montallegro di Genova per la Medicina dello Sport e la Riabilitazione sportiva ortopedica.