L’ulivo è forse la pianta più rappresentativa del Mediterraneo. Basti pensare che gran parte della produzione mondiale di olio di oliva avviene in questo ambito geografico. È una pianta forte, abituata a crescere in poca terra con poca acqua ed esposta agli agenti atmosferici, un po’ come i liguri: apparentemente chiusa e avara, ma in realtà con un grande cuore.

L’olio di oliva rappresenta la sintesi perfetta di quello che questa pianta regala all’uomo. È un alimento con eccezionali qualità nutritive ed effetti benefici per la salute che derivano dalla sua particolare composizione chimica.

È, infatti, una sostanza pressoché priva di acqua e composta al 99% da trigliceridi e per questo motivo è sterile, cioè priva di germi che ne possano alterare la composizione: per questo è uno dei più conosciuti strumenti di conservazione degli alimenti, già dall’antichità.

L’olio di oliva fa bene alla salute

Ma pensare all’olio di oliva come a un conservante è veramente riduttivo: l’olio di oliva fa bene alla salute.

La differenza la fa quell’1% di sostanze che lo compongono (oltre ai trigliceridi): biofenoli, vitamina E, oleuropeina, oleocantale, idrossitirosolo, acido oleico e alfa-linoleico, sono gli antiossidanti che fanno dell’olio di oliva un alimento unico.

L’ossidazione cellulare

L’ossidazione cellulare è un fenomeno che avviane fisiologicamente nel nostro corpo ed è responsabile di numerosi fenomeni che avvengono all’interno delle cellule. Ad esempio la vasodilatazione e la produzione di energia all’interno dell’organismo sono dovute all’ossidazione. I composti chimici che si formano con l’ossidazione si chiamano radicali liberi, che causano lo stress ossidativo e sono responsabili della morte cellulare e dei fenomeni di invecchiamento. A contrastare l’effetto dei radicali liberi ci pensano le sostanze antiossidanti: l’olio di oliva ne contiene una quantità veramente notevole.

Gli effetti benefici

Gli effetti benefici macroscopici dell’olio di oliva si manifestano su numerosi organi e apparati e sono ampiamente studiati e pubblicati in letteratura scientifica.

Riduzione del rischio cardiovascolare: l’idrossitirosolo previene l’ossidazione del colesterolo LDL e così facendo riduce la formazione delle placche aterosclerotiche all’interno delle arterie. È dimostrato che la dieta mediterranea e in particolare un adeguato consumo giornaliero di olio extravergine di oliva crudo riduca del 10% la mortalità per le malattie cardio-vascolari.

Riduzione del diabete di tipo 2: i biofenoli e l’acido oleico inibiscono (in parte) l’assorbimento del glucosio a livello dell’apparato digerente e ne promuovono l’utilizzo a livello muscolare, contribuendo a ridurre i livelli ematici di glucosio.

Riduzione della pressione arteriosa: l’oleuropeina riduce l’adesività piastrinica (azione antiaggregante) favorendo la circolazione arteriosa, favorisce inoltre il corretto utilizzo dell’ossido nitrico, il radicale libero  responsabile della vasodilatazione

Previene i disturbi neuropsichiatrici: l’oleuropeina e l’oleocantale ostacolano l’aggregazione amiloidea e il deposito della proteina Abeta42, tipica della malattia di Alzheimer; i fenoli migliorano la memoria pronta e la coordinazione motoria in virtù del loro effetto di riduzione dell’ossidazione lipidica a livello delle membrane dei neuroni, soprattutto a livello cerebellare.

Effetto anti-neoplastico: numerosi lavori scientifici dimostrano che i fenoli contenuti nell’olio di oliva riducono il rischio di sviluppare cancro alla mammella, al colon, alla prostata. L’effetto sembra essere dovuto all’inibizione dell’attività di un enzima presente nel nostro corpo, responsabile della produzione di sostanze che favoriscono la carcinogenesi e l’infiammazione.

La foto è tratta da Pixabay.

Scritto da:

Luca Spigno

Specializzazione in Chirurgia generale e in Scienza dell’alimentazione indirizzo dietologico e dietoterapia. Medico di Medicina generale convenzionato ASL3 Genova. Vice direttore sanitario di Villa Montallegro dal 1994.