Oltre 50 delegati AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) giunti da tutta Italia – guidati dal Presidente nazionale AIOP Barbara Cittadini e il padrone di casa e coordinatore commissione Sanità Integrativa AIOP Francesco Berti Riboli – si sono ritrovati a Genova al 23esimo e 24esimo piano di Torre San Vincenzo per fare il punto sulla Sanità integrativa all’interno del Sistema sanitario nazionale e definire l’agenda dei prossimi passi associativi.

Unanime la premessa: la contrapposizione tra sanità pubblica e privata è ormai anacronistica, come ha ricordato anche Andrea Costa, Sottosegretario uscente al Ministero della Salute. Elemento ribadito dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «In Liguria abbiamo vissuto una collaborazione virtuosa con l’accordo tra privato e pubblico per la gestione degli hub vaccinali. Non ci può essere spazio per politiche revansciste e per interpretazioni subdole che mal interpretano le esigenze dei cittadini. Non può esserci competizione, ma sana collaborazione, e la sanità privata deve sentirsi appieno parte di quel PNRR che ha il compito di ridisegnare la gestione della sanità» ha concluso Toti. Sul tema PNRR, l’auspicio anche di Alessandro Bonsignore, presidente dell’Ordine dei Medici Genova: «Il PNRR non deve dimenticarsi della tematica del personale, oggi drammatica».

Iva ad aliquota agevolata al 10%: un successo firmato AIOP

Ad aprire i lavori, l’intervento di Barbara Cittadini. «Come Associazione rappresentiamo 570 strutture che fanno parte del SSN e che erogano prestazioni per conto del SSN. Nel nostro Paese, oggi, più di 20 milioni di persone usufruiscono dell’assistenza di associazioni sanitarie, casse mutue e fondi di categoria. La Commissione Sanità integrativa di Aiop e l’Associazione si sono impegnate per ottenere a livello legislativo una riduzione dell’IVA sulle prestazioni sanitarie per solventi rese ai ricoverati e agli accompagnatori dei ricoverati, prevedendo sia una parte di esenzione sia una parte di riduzione del regime IVA, anche per il costo del comfort ospedaliero. Risultato che, grazie all’impegno incessante di tutti, è stato raggiunto. Altro importante attività della Commissione è il progetto di costituzione di un Osservatorio Sanità integrativa (OSI), presentato prima in Comitato esecutivo e poi in in Consiglio Nazionale, per lavorare sui “numeri” di costruzione della tariffa».

Erogatori e sanità privata: serve un nomenclatore unico e più digitalizzazione

Ampie le riflessioni sul sistema assicurativo. A cominciare da quelle di Ettore Sansavini, Presidente AIOP Regione Liguria. «In questi ultimi anni le assicurazioni sono state meno attente rispetto al passato: a costi in continuo aumento, non hanno seguito ritocchi delle tariffe. Ma non c’è solo una questione economica: invitiamo le assicurazioni a uniformarsi a un nomenclatore unico dei servizi e a informatizzarsi, per gestire meglio le risorse e risparmiare tempo”. D’accordo Alessandro D’Errico di UniSalute: «Stiamo lavorando a un gestionale più snello, con regole di ingaggio più chiare, terminologia comune a tutti e possibilità di valorizzare la qualità delle prestazioni che le diverse strutture sanitarie riescono a erogare, anche grazie alla valutazione del percepito dei nostri clienti». Nella finestra dedicata ai principali TPA, sono intervenuti anche Fabio Baiocco, responsabile operativo IWS – FASI; Giuseppe Marabotto, direttore generale FASDAC e Gabriele Capelletti, Welion Generali.

Il futuro? Un approccio basato sui numeri

Il worskhop ha rappresentato poi l’occasione di approfondire alcuni numeri. Come quelli presentati da Lorenzo Fenech dell’Osservatorio sui Consumi Privati in Sanità (OCPS) all’interno di CERGAS di SDA Bocconi. «La spesa sanitaria privata segue pedissequamente le dinamiche del reddito. Oggi con un PIL in possibile recessione questo può essere un problema; però la spesa sanitaria privata ha ormai raggiunto un valore di 40 miliardi, 36 dei quali out of pocket. È necessario ridurre le asimmetrie informative e costruire un nuovo terreno collaborativo, basato sui dati e dinamico».

Marianna Casazza, sempre di OCPS, ha invece analizzato la determinazione delle tariffe delle prestazioni in altri paesi europei, anticipando l’intervento di Gianfranco Capra (AIOP) che ha portato all’attenzione i risultati del rilevamento delle attività ospedaliere di sanità integrativa, promosso da AIOP. Nei mesi scorsi sono stati studiati 75836 casi, di cui 59391 casi validati, con lo scopo di costituire un punto stabile di informazioni sull’attività di questo settore e arrivare a un confronto adeguato con tutti gli erogatori partner del percorso: Fondi, Assicurazioni e TPA.

«I dati raccolti sono sufficienti per fare prime valutazioni concrete e giungere a una categorizzazione delle prestazioni. C’è ancora un problema di omogeneità, ma andando avanti col progetto affineremo i set di informazioni, in modo da arrivare a una classificazione delle prestazioni il più accurata possibile».

Il futuro? Una piattaforma AIOP

Gli interventi si sono conclusi con Flavio Nascè (AIOP), che ha tratteggiato ai presenti l’opportunità di creare un gestionale AIOP in grado di digitalizzare le procedure amministrative. «Avremmo tantissimi vantaggi: il miglioramento del servizio offerto al paziente, dell’efficienza operativa, dell’integrazione dei dati fra i sistemi attuali, oltre al vantaggio di dismettere l’utilizzo di documenti cartacei e centralizzare i servizi. La presunta anzianità dei pazienti non può essere un deterrente, perché anche gli utenti in età avanzata oggi utilizzano la posta elettronica e il cellulare».

Le conclusioni di Francesco Berti Riboli

A Francesco Berti Riboli, padrone di casa e Coordinatore commissione Sanità Integrativa AIOP, il compito di tirare le file del workshop. «Questo incontro, che arriva a tre anni di distanza dal precedente, sempre qui a Genova, ha offerto ottimi spunti per ripartire, in una situazione che vede le strutture private schiacciate dalla burocrazia, con ricavi sempre più esigui e nella spiacevole situazione di rischiare di “perdere l’intimità” con i propri pazienti. Le riflessioni emerse, dalla necessità di fare rete, alla lotta al rialzo delle tariffe, fino alla digitalizzazione delle procedure amministrative sono ormai improcrastinabili, così come il confronto con i diversi erogatori. Ripartiamo dal Rapporto dell’Osservatorio Sanità Integrativa, che deve essere il baluardo per costruire il nostro progetto e un “position paper” concreto».

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Redazione