Non solo ai cultori dell’estetica è noto che una mano giovane è caratterizzata da una pelle tonica, da un colorito uniforme e privo di macchie, nonché dall’assenza di vene sporgenti. Via via che l’età avanza e la nostra pelle invecchia, i tessuti vanno incontro a una minor capacità di rigenerarsi. L’esposizione al sole, al vento, al freddo, all’inquinamento atmosferico è causa di comparsa di macchie e imperfezioni cutanee, che riguarda non solo il viso ma anche le mani.

Tutto questo associato alla cheratinizzazione, ovvero all’indurimento dell’epidermide, al rilassamento del derma, all’ipotonia dei muscoli e alla scarsa idratazione, rende l’invecchiamento cutaneo sempre più visibile.

Per evitare che, una volta curato il viso, siano proprio le mani a denunciare la nostra età, è bene riservare loro le stesse cure del volto. Con il termine di ringiovanimento cutaneo si intende l’insieme dei trattamenti mirati all’attenuazione sia delle lesioni pigmentate benigne, quali le macchie, che delle lesioni vascolari ovvero vene dilatate e al miglioramento della texture cutanea.

Per il trattamento delle macchie si ottengono ottimi risultati associando peeling chimici più o meno profondi, laser Q-switched e luce ultrapulsata. Il laser Q-switched in particolare consente il trattamento mirato di singole macchie, nel più totale rispetto della cute circostante e quindi con tempi di recupero minori. In genere sono sufficienti una o due sedute per trattare anche le macchie più resistenti. 3-4 passaggi di luce ultrapulsata, associata o meno agli infrarossi, oltre a trattare le macchie, consentono il progressivo miglioramento della texture e dell’elasticità cutanea attraverso l’incremento della produzione di elastina e di collagene.

Per contrastare in maniera efficace il progressivo assottigliamento della cute delle mani e la progressiva atrofia del grasso sottocutaneo si può ricorrere all’impianto di grasso prelevato da una zona donatrice e opportunamente centrifugato (lipofilling). Buoni risultati si ottengono anche associando infiltrazioni di sangue ricco di piastrine (ottenuto mediante idonea centrifugazione di sangue prelevato dal paziente), associate a microiniezioni di acido ialuronico non stabilizzato ad azione fortemente idratante (hydroreserve). Quando il rilassamento è più evidente si può ricorrere all’utilizzo degli ultrasuoni focalizzati.

Si tratta di una particolare forma di trattamento che porta alla denaturazione e all’accorciamento delle fibre collagene tramite impulsi termici. Non è necessaria anestesia.

Il panorama delle tecniche utilizzabili per il ringiovanimento delle mani è dunque estremamente vario e versatile. Sarà il medico estetico a suggerire il trattamento più idoneo alle esigenze del singolo paziente.

E allora perché trascurare le nostre mani che rappresentano il nostro biglietto da visita e rischiano di rivelare un’età anagrafica in contrasto con la nostra vera età biologica?

Scritto da:

Tiziana Lazzari

Specializzazione in Dermatologia e Venereologia. Ha frequentato corsi e master in Medicina e Chirurgia estetica in Italia e all’estero.