Oggi, per la decima volta, il mondo dichiara la Giornata Mondiale contro la Polmonite (World Pneumonia Day). Quest’anno, ovviamente, la giornata assume un tono particolare a causa dell’epidemia di Covid-19 che sta colpendo l’intero pianeta e che, come tutte le infezioni virali, può provocare la polmonite interstiziale.

Ma la Giornata mondiale nasce soprattutto per denunciare un’epidemia dimenticata nel Terzo Mondo: lo scorso anno la polmonite ha causato la morte di 2,5 milioni di persone, di cui oltre 800 mila bambini con meno di 5 anni, ovvero un bambino ogni 39 secondi. Poco meno del 20% di questi piccoli è stato ucciso dalla polmonite nel primo mese di vita.

Eppure, come segnalano le associazioni che hanno proposto la Giornata mondiale (Unicef, ISGlobal, GAVI, Save the Children, Every Breath Counts, Unitaid) questa epidemia dimenticata potrebbe essere facilmente debellata: attraverso interventi a prezzo accessibile, preventivi e curativi, potrebbero essere salvate milioni di vite.

Questa malattia così terribile per migliaia e migliaia di bambini riguarda soprattutto Paesi molto poveri: Nigeria, India, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia. Paesi in cui terapie come l’ossigeno sono raramente disponibili. Eppure, diagnosticata per tempo, prevenuta con vaccini e curata con antibiotici poco costosi, la polmonite potrebbe essere debellata.

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Redazione