Montallegro ha voluto fare un nuovo “dono” alla città, producendo “Nuova Terraferma” mostra di uno degli artisti italiani più interessanti, Francesco Jodice, che viene dedicata, oltre che a Genova, anche e in particolare a Marisa Sotillo Berti Riboli, per 50 anni presidente della struttura ospedaliera genovese. Marisa Berti Riboli è mancata un anno e mezzo fa: il 28 novembre 2018 – quindi in contemporanea con l’inaugurazione della mostra – avrebbe compiuto 90 anni.

Il suo amore per Genova e il suo rapporto con la città sono una delle chiavi interpretative di questo “dono” di Montallegro che ha sempre cercato un rapporto anche culturale con il territorio sul quale opera: una sorta di ringraziamento e di riconoscimento delle qualità di una terra difficile ma bellissima. Quest’anno, dopo quanto è accaduto il 14 agosto, la relazione con Genova e la Liguria diventa perciù ancora più stretta e anche commossa.

Ingresso libero in Palazzo Grillo

La mostra di Francesco Jodicel’ingresso è libero, orario di apertura ore 14-20 da mercoledì a domenica – è aperta al pubblico dal 29 novembre fino al 6 gennaio 2019 in uno degli splendidi spazi recuperati all’interno del bellissimo Palazzo di Domenico Grillo in piazza delle Vigne 4 (nella foto). L’edificio fu inserito nella lista dei palazzi iscritti ai Rolli di Genova.

L’esposizione rappresenta un’interpretazione di grande suggestione della voglia di Genova di guardare avanti. Le immagini sono state realizzate durante l’ampliamento e la modificazione di Calata Bettolo nel porto di Genova: la nascita di una nuova “terraferma” che è simbolo di quello che i genovesi hanno fatto nel corso della storia per rispondere alle difficoltà anche naturali, ai problemi di comunicazione, alla voglia di costruire sempre nuovi traguardi.

Un grande artista contemporaneo

L’autore, Francesco Jodice (nella foto di Sara Gentile) è nato a Napoli nel 1967 e vive a Milano dove insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design della Nuova Accademia di Belle Arti. È considerato uno degli artisti contemporanei più interessanti. Figlio di Mimmo Jodice, ha intrapreso la stessa carriera artistica del padre, seguendo però una strada del tutto autonoma. I loro mondi espressivi sono diversi dal punto di vista della ricerca e da quello formale: in bianco e nero quello di Mimmo, a colori quello di Francesco che punta sulla lettura e la traduzione del reale e indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione.

Jodice ha partecipato a grandi mostre come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid). Si esprime sia con la fotografia sia con il video.

La trasformazione di Calata Bettolo

La realizzazione delle immagini relative a Calata Bettolo, proposte nella mostra voluta da Villa Montallegro, segue una vicenda – iniziata nel 2005 – legata all’ammodernamento del porto di Genova. Si tratta della realizzazione del nuovo terminal container di Sampierdarena, con il riempimento di due moli per consentire l’approdo dei nuovi colossi del mare. La ricerca di Jodice, in linea con la sua analisi delle trasformazioni geopolitiche del territorio, racconta la nascita di una nuova terraferma, frutto della sedimentazione di tracce preesistenti e future. La mostra e il libro fotografico che ne è stato tratto restituiscono la nascita di un nuovo paesaggio fisico e culturale dentro la città di Genova. Il libro di Francesco Jodice è in vendita in mostra: il ricavato sarà destinato a iniziative legate alla tragedia della Ponte Morandi

 

Scritto da:

Mario Bottaro

Giornalista.