Medicina rigenerativa: in Montallegro il punto sul plasma ricco di piastrine (PRP)
Successo per la giornata di studio organizzata a Genova da SIMCRI Liguria, che ha riunito specialisti di diverse discipline per esplorare le applicazioni del plasma ricco di piastrine
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Si è tenuta lo scorso venerdì 6 giugno, presso gli spazi Montallegro di Torre San Vincenzo a Genova, un’importante giornata di studio dal titolo «Giornata di medicina e chirurgia rigenerativa polispecialistica. Dalla ricerca di base al trial clinico: il PRP nella rigenerazione dei tessuti». L’evento, organizzato dalla sezione ligure della Società Italiana Medicina e Chirurgia Rigenerativa (SIMCRI), sotto la responsabilità scientifica di Francesco Casabona e Maria Teresa Pereira Ruiz, ha trasformato la città nella capitale di una delle branche più innovative della medicina.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di esplorare le frontiere della medicina rigenerativa, con un focus specifico sul plasma ricco di piastrine (PRP), analizzandone il percorso dalla ricerca scientifica fino alle applicazioni cliniche, senza tralasciare normative, evidenze scientifiche e prospettive future. Dopo l’introduzione di Francesco Berti Riboli, ad di Montallegro, la giornata è stata inaugurata dai saluti delle Autorità, tra cui il professor Massimo Nicolò, assessore alla Sanità della Regione Liguria, l’on. Matteo Rosso, deputato della Repubblica e il professor Antonio Uccelli, direttore scientifico dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova; assente, perché impegnato in altra sede, il professor Alessandro Bonsignore, presidente dell’Ordine dei Medici di Genova, ha fatto pervenire un saluto e un augurio di buon lavoro ai partecipanti. Un segnale della grande attenzione istituzionale e scientifica verso queste tematiche.
Il corposo programma della giornata ha visto alternarsi relatori di altissimo profilo, che hanno coperto un vasto spettro di applicazioni: dalla normativa sugli emoderivati alla chirurgia ortopedica, dalla biologia dei tessuti all’oftalmologia, fino alla chirurgia maxillo-facciale e al trattamento delle ischemie critiche, dimostrando la straordinaria trasversalità di queste metodiche.
La giornata si è aperta con la relazione di Vanessa Agostini – Direttrice del Dipartimento di Diagnostica di laboratorio dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova – che ha fatto il punto sulla regolamentazione attuale e le tendenze future nell’uso degli emoderivati.
Francesco Casabona, chirurgo plastico e uno dei responsabili scientifici dell’evento, ha sottolineato il successo e la portata dell’iniziativa. «Genova è stata la capitale della chirurgia rigenerativa polispecialistica, che oggi è realtà per molte specialità, offrendo una rigenerazione o una riparazione dei tessuti, infiltrandoli con fattori biologici. Si tratta di prospettive meno invasive che si sviluppano ormai da tanti anni e che stanno avendo sempre più applicazioni cliniche». Durante l’evento, Casabona ha portato la sua esperienza nel trattamento delle lesioni difficili della regione genitale e del dolore cronico. «Si tratta di problematiche molto diffuse, ma poco conosciute anche per l’imbarazzo che ancora generano. Rappresentano circa il 10% della popolazione, soprattutto femminile. Con l’utilizzo del PRP e del tessuto adiposo, che contiene cellule staminali, ripariamo i danni e miglioriamo la qualità di vita. Il PRP in questo campo è passato, presente e futuro, perché sono circa vent’anni che lo utilizziamo».
Uno stimolo biologico per muscoli e tendini
Maria Teresa Pereira Ruiz, specialista in medicina fisica e riabilitazione e altra responsabile scientifica dell’evento, ha illustrato il ruolo cruciale del PRP nelle patologie muscolo-tendinee, un campo dove Montallegro vanta un’esperienza pionieristica. «Il PRP ha una grande applicazione in lesioni tendinee o muscolari dove altre tecniche, come le onde d’urto, non riescono a risolvere il problema. Dare uno stimolo biologico con il PRP non serve a cicatrizzare la lesione, ma a stimolare i processi di guarigione dei tessuti. A Montallegro lo usiamo dal 2010, quando abbiamo creato la prima convenzione con il San Martino. Un esempio di utilizzo in un paziente non sportivo è l’artrosi del ginocchio, dove molti lavori scientifici dimostrano la superiorità del PRP rispetto ad altre infiltrazioni come l’acido ialuronico. In campo sportivo, invece, ha un ottimo risultato nelle tendinopatie, che non sempre si riescono a risolvere con altri approcci».
L’uso del PRP in ortopedia
Anche in ambito ortopedico, il PRP si conferma uno strumento prezioso e consolidato, come ha spiegato il professor Matteo Formica, Direttore della U.O. Complessa Clinica ortopedica e traumatologica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e Direttore della Scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Genova. «Il PRP è un presente ormai validato. Lo applichiamo da anni sia in patologie intrarticolari, come l’artrosi di ginocchio di grado lieve o moderato, sia a livello tendineo per patologie che affliggono gli sportivi. Spesso, grazie a questa applicazione, riusciamo a evitare interventi chirurgici. Altre volte, lo associamo alla chirurgia per accelerare e migliorare il risultato, per esempio in un’artroscopia o dopo una sutura tendinea. Lo usiamo anche per le tendinopatie della spalla e del tendine d’Achille e talvolta per accelerare la guarigione delle fratture, associandolo all’intervento chirurgico per stimolare la formazione del callo osseo. Stiamo lavorando con i laboratori per migliorare ulteriormente questi prodotti, ma oggi non possiamo ancora dire che sostituiscano soluzioni definitive come la protesi in un’artrosi avanzata».