L’estate porta con sé giornate più lunghe, sole e vacanze, ma anche caldo intenso, maggiore sudorazione e un cambio di ritmi che possono mettere alla prova il nostro organismo. Per contrastare stanchezza e spossatezza, in molti ricorrono agli integratori. Ma quali sono davvero utili? E come sceglierli per evitare rischi e sovradosaggi? Ne parliamo con Carlotta Meirana, farmacista, responsabile procurement e componente del Quality Team di Montallegro.

– Con il caldo, in tanti assumono integratori di magnesio e potassio per combattere la stanchezza. Sono davvero efficaci o il loro utilizzo è sopravvalutato?
«L’integrazione di sali minerali è una strategia di sicuro valore in presenza di sudorazione eccessiva, spossatezza e crampi muscolari. Il magnesio è un cofattore essenziale in centinaia di reazioni enzimatiche, mentre il potassio svolge un ruolo cruciale nella funzione muscolare e nervosa. Pertanto, reintegrare queste sostanze in condizioni di aumentata perdita è un supporto mirato ed efficace».

Carlotta Meirana

Oltre a magnesio e potassio, quali altri integratori possono essere utili durante il periodo estivo?
«Il panorama degli integratori estivi è ampio. Le vitamine del gruppo B, per esempio, sono un eccellente supporto al metabolismo energetico e aiutano l’organismo a gestire meglio lo stress da caldo; sono particolarmente indicate per chi segue diete restrittive o per categorie con un fabbisogno aumentato, come anziani e sportivi. La vitamina C è irrinunciabile per il suo potere antiossidante, fondamentale per contrastare lo stress ossidativo indotto dall’esposizione solare. Infine, non dimentichiamo i betacarotenoidi, precursori della vitamina A, che offrono un’azione di fotoprotezione endogena, preparando la pelle dall’interno».

– In estate, la prolungata esposizione al sole riduce la necessità di integrare la vitamina D?
«È corretto affermare che l’esposizione solare è la via maestra per la sintesi endogena di vitamina D. È necessario però fare delle precisazioni. L’uso indispensabile dei filtri solari, pur proteggendo la pelle, può ridurre questa sintesi. La vera criticità riguarda però alcune fasce della popolazione, come gli anziani, che durante la stagione calda tendono a uscire meno e potrebbero quindi sviluppare carenze significative anche in questo periodo dell’anno».

– Il caldo può accentuare problemi legati alla circolazione. Esistono principi attivi naturali che possono dare sollievo?
«Certamente. Esistono sostanze definite “adattogene“, che modulano la risposta del nostro organismo allo stress fisico, come quello causato dal caldo intenso e dalla stanchezza. Oltre agli integratori specifici per il microcircolo, a base per esempio di flavonoidi, anche gli acidi grassi omega-3 rappresentano un supporto prezioso, con benefici documentati a livello cardiovascolare, cognitivo e cutaneo».

– Per una carica di energia in più, alcuni ricorrono a stimolanti come caffeina, guaranà o ginseng. Sono consigliabili in estate?
«Queste sostanze possono essere utili in precise condizioni di affaticamento, poiché ottimizzano la produzione di energia a livello mitocondriale. Il loro utilizzo, tuttavia, è strettamente condizionato da un adeguato apporto idrico. È imperativo associare a questi stimolanti un’abbondante idratazione per non sovraccaricare la funzionalità renale».

– Durante i viaggi, le abitudini alimentari cambiano e l’intestino può risentirne. I fermenti lattici sono una buona soluzione?
«I probiotici sono un alleato molto valido per l’equilibrio intestinale, ma con un’accortezza fondamentale in estate: la termolabilità. Molti ceppi batterici sono sensibili al calore. È quindi strategico privilegiare formulazioni che garantiscano stabilità a temperatura ambiente, generalmente sotto i 25 gradi, poiché assicurare la catena del freddo durante un viaggio è oggettivamente complesso. L’efficacia del prodotto è direttamente legata alla sua corretta conservazione».

– Il “fai da te” con gli integratori è molto diffuso. Quali sono i rischi concreti?
«I rischi di sovradosaggio o di interazioni farmacologiche sono tutt’altro che trascurabili. L’errore più comune è la somma inconsapevole di più prodotti: per esempio, assumere un multivitaminico e in aggiunta un sale minerale a sua volta arricchito di vitamine. Si creano così degli eccessi che possono essere dannosi. La scelta di un integratore non dovrebbe mai essere casuale, ma guidata dal consiglio del medico o del farmacista, le uniche figure in grado di valutare le reali necessità individuali e le potenziali, pericolose interazioni con i farmaci, per esempio quelli per l’ipertensione».

– In farmacia l’offerta è vastissima. Come può orientarsi il consumatore per scegliere un prodotto affidabile?
«Il canale della farmacia offre una prima, fondamentale garanzia: ogni prodotto è autorizzato e controllato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Questo rappresenta un filtro di qualità e sicurezza rispetto ad altri canali distributivi. A livello pratico, un consiglio per il consumatore è imparare a leggere l’etichetta. La lista degli ingredienti è in ordine decrescente di quantità: i principi attivi che caratterizzano l’integratore devono figurare ai primi posti. Se la lista si apre con zuccheri o eccipienti inerti, la qualità del prodotto è discutibile».