Villa Montallegro è da tempo uno dei centri medici in Italia con maggiore casistica nel campo della soluzione dei problemi post-menopausali che colpiscono molte donne. Disturbi legati sia all’attività sessuale, sia ad altri fastidiosi problemi. I rimedi oggi attuati comprendono terapie ormonali, che possono presentare qualche difficoltà di vario tipo non sono indicate per esempio nelle donne con tumore mammario, e terapie fisiche: in questo campo il gold standard è considerato il trattamento laser MonnaLisa Touch™.

In Villa Montallegro questa apparecchiatura è stata promossa ed è utilizzata dal dottor Paolo Cristoforoni al quale Montallegro Magazine ha rivolto alcune domande.

– Dottor Cristoforoni, come mai ha deciso di utilizzare il laser MonnaLisa Touch™ per le Pazienti che si rivolgono a Lei con disturbi vulvo vaginali post menopausali?
«Il laser frazionato a CO2 MonnaLisa Touch™ rappresenta oggi la soluzione più innovativa a un problema antico: la secchezza vaginale – e tutti i disturbi a questa correlati – secondaria alla carenza degli ormoni femminili (gli estrogeni) in menopausa».

– Come funziona?
«La modalità di azione è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: il raggio di luce applicato in vagina con un apposito scanner di forma cilindrica produce delle microlesioni alla mucosa che innescano un processo di rigenerazione tissutale con produzione di nuovo collagene. Si tratta di un vero e proprio “ringiovanimento vaginale” che esita in una mucosa più elastica, tonica, lubrificata e con un pH sovrapponibile a quella della donna in età fertile».

Punti di forza e durata della procedura laser

– Quali i punti di forza e quali gli eventuali limiti di questa tecnica?
«I fastidi di cui la donna maggiormente si lamenta (bruciore durante i rapporti fino alla vera e propria impossibilità ad averli, continuo stimolo e aumentata frequenza urinaria, veri e propri cambiamenti anatomici delle labbra e dell’introito vaginale) generalmente rispondono bene alle terapie ormonali (locali e sistemiche) che devono però essere eseguite con estrema costanza e metodicità per essere efficaci. I principali punti di forza della tecnica laser sono la possibilità di evitare l’assunzione di ormoni e la notevole efficacia e persistenza nel tempo del risultato: tipicamente la Paziente vede i primi risultati un mese dopo la prima seduta e resta soddisfatta dell’esito per oltre un anno. I limiti possono essere che si tratta di una procedura che necessita di un’apparecchiatura dedicata e che deve essere eseguita da personale medico esperto e richiede di regola tre applicazioni (a distanza di circa 30-40 giorni una dall’altra) per manifestare tutta la sua efficacia».

– Quale è la durata della procedura? È previsto il ricovero?
«La procedura è assolutamente indolore (il fastidio è paragonabile a quello di una visita ginecologica), richiede meno di un quarto d’ora e viene eseguita in regime ambulatoriale. È possibile ritornare immediatamente alle normali attività: il processo di “ringiovanimento vaginale” inizia subito e si manifesta nelle settimane immediatamente successive al trattamento. Nella nostra esperienza (siamo uno dei 10 centri in Italia con maggiore casistica) i risultati sono duraturi nel tempo e la maggior parte delle donne richiedono “un ciclo di richiamo” dopo oltre 12-18 mesi».

Le altre terapie per i problemi post-menopausali

– Le terapie ormonali sono considerate superate oppure possono essere consigliate?
«La terapia ormonale locale – assunta attraverso creme o gel vaginali – resta certamente la scelta più frequente delle donne affette da sindrome genitale menopausale. Le “alternative fisiche” (e il laser MonnaLisa è in questo ambito il gold standard internazionale, supportato da anni di positive esperienze e decine di pubblicazioni scientifiche che ne confermano l’efficacia) sono l’alternativa per le poche donne nelle quali la terapia ormonale è controindicata (ad esempio quelle con tumore mammario) e per le molte che trovano la “metodicità” della applicazione locale un po’ difficile da rispettare.

– Esistono altre terapie per risolvere questo problema? Si parla di PRP…
«L’impiego di cellule staminali e della cosiddetta “medicina rigenerativa” è certamente un’opportunità e una promessa in questo come in molti altri ambiti della medicina. L’esperienza – e quindi i dati di efficacia – nello specifico è ancora limitata, ma come sempre il team di Villa Montallegro è “sul pezzo” e sta lavorando in modo multidisciplinare e con molto entusiasmo con gli specialisti delle aree in cui l’esperienza è maggiore».

 

La foto di copertina è di Rewat Wannasuk, pexels.com; la foto dell’apparecchiatura è tratta da monnalisatouch.it.

Scritto da:

Mario Bottaro

Giornalista.