Il 19 ottobre si celebra la giornata internazionale del cancro al seno, un’iniziativa che mira a evidenziare l’importanza cruciale della prevenzione, della diagnosi precoce e delle cure tempestive per quella che è la neoplasia più diffusa tra la popolazione femminile. Per approfondire il tema dell’impegno nella prevenzione e del sostegno alla ricerca, abbiamo intervistato il notaio dottor Lorenzo Anselmi, presidente del Comitato Ligure e componente del Consiglio di indirizzo e del Consiglio di amministrazione di Fondazione AIRC (Fondazione per la Ricerca sul Cancro).

– Quale messaggio ritiene fondamentale rilanciare come Fondazione AIRC in occasione di questa giornata?
«Il messaggio cardine è la prevenzione, la cui importanza va ribadita con costanza, al di là delle molteplici campagne di sensibilizzazione. In qualità di Fondazione, promuoviamo attivamente questa cultura, che include i corretti stili di vita e la sana alimentazione. È noto che il 40% dei tumori potrebbe essere evitato agendo sulla prevenzione primaria. Il nostro obiettivo è anche sottolineare l’importanza di sfruttare le opportunità offerte per una diagnosi sempre più precoce».

– Le campagne di screening e prevenzione ottengono una risposta adeguata dalla popolazione italiana?
«La nostra percezione è che non sia ancora stata raggiunta una piena consapevolezza su quanto la prevenzione sia essenziale. Tale inerzia è attribuibile sia a lacune nella comunicazione, sia a una naturale ritrosia delle persone nell’affrontare il rischio di una diagnosi infausta. Per superare questa barriera, AIRC opera attivamente nelle scuole con progetti mirati, come “Cancro, io ti boccio!“, al fine di radicare la cultura della prevenzione fin dalla giovane età».

Lorenzo Anselmi

– Eppure i progressi scientifici consentono di guardare al cancro con minor timore. Oggi in moltissimi casi si guarisce, con una buona qualità della vita.
«È cruciale trasmettere che lo screening precoce, pur potendo generare ansia, offre la concreta possibilità di superare la malattia in modo definitivo intercettandola alle sue fasi iniziali. Sebbene l’incidenza sia in aumento – l’anno scorso sono state registrate in Italia circa 175mila nuove diagnosi di tumori femminili, con una donna su otto a rischio di tumore al seno – il tasso di guarigione è fortunatamente elevato. Per il tumore al seno, in particolare, oltre l’88% delle donne supera la malattia. Questi risultati sono il frutto della ricerca, che come AIRC finanziamo con risorse ingenti: quest’anno destiniamo più di 140 milioni di euro a circa 700 progetti in Italia, di cui 14 milioni specificamente per gli studi volti a ottimizzare la diagnosi precoce del tumore al seno».

– Quali iniziative specifiche promuove AIRC in concomitanza con questa Giornata dedicata al tumore al seno?
«L’iniziativa emblematica è il Nastro Rosa AIRC. La spilla include un piccolo tratto grigio, che simboleggia quel 12% di donne che purtroppo non riesce ancora a superare il tumore al seno. Questo dettaglio vuole rimarcare che, nonostante gli importanti successi raggiunti, non si deve mai considerare il problema risolto. La sfida più ardua è ora finanziare la ricerca destinata a quel 12% per raggiungere la guarigione totale. Parallelamente, a livello territoriale, organizziamo diverse iniziative per promuovere la prevenzione e i corretti stili di vita, a partire dall’attività fisica».