Ennio Biscaldi, consulente del Servizio di Diagnostica per immagini di Villa Montallegro, ci spiega l’interazione tra radiologia ed endoscopia

Endoscopia e radiologia sono specialità complementari fondamentali per una corretta valutazione del paziente. In particolare, la colonscopia virtuale può spesso affiancare la colonscopia a fibre ottiche, su cui Montallegro ha compiuto un importante investimento, acquisendo nuovi sistemi endoscopici di ultima generazione.

Ennio Biscaldi, specialista in Radiologia e Medicina nucleare e consulente del Servizio di Diagnostica per immagini di Villa Montallegro, ci spiega l’interazione tra queste due specialità.

– Radiologia ed endoscopia. Come si integrano i due ambiti per una corretta valutazione del paziente?
«In radiologia, l’indagine più vicina a quella eseguita dagli endoscopisti è rappresentata dalla colonscopia virtuale, eseguita con ricostruzioni 3D al computer su immagini di tomografia assiale computerizzata (TAC). Nel 2007 negli Stati Uniti le assicurazioni hanno equiparato la colonscopia virtuale alla colonscopia a fibre ottiche, in una sorta di equivalenza finanziaria divenuta anche un messaggio clinico molto importante, corroborato dalla ricerca scientifica. Non esistono invece indagini radiologiche che ci avvicinano all’endoscopia di esofago, stomaco e duodeno. In compenso, abbiamo a disposizione tecniche di imaging che consentono uno studio specifico e approfondito del piccolo intestino grazie all’utilizzo della TAC. Questa metodica radiologica precede spesso l’endoscopia del tenue, una procedura impegnativa eseguita solo in casi mirati».

– Quanto è importante la radiologia nello studio dell’intestino?
«La radiologia svolge un ruolo indispensabile e obbligatorio in diverse valutazioni, come la stadiazione tumorale e la fase pre-operatoria. Infatti, l’indagine radiologica si estende non solo all’intestino, ma comprende l’intero addome – e talvolta il torace – a fini pre-operatori o di pianificazione chirurgica. Grazie a questa prospettiva più ampia, il radiologo fornisce una valutazione fondamentale per il chirurgo».

– Colonscopia classica o virtuale: qual è l’approccio in Montallegro?
«C’è una cultura trasversale, ben distribuita tra endoscopisti, gastroenterologi e radiologi. L’endoscopia conosce e apprezza le risorse della radiologia nello studio del colon e sa quali pazienti è meglio preliminarmente, aggiuntivamente o successivamente inviare al radiologo per lo studio del colon. È importante sottolineare che la scelta della metodica d’indagine non parte direttamente dal radiologo, che al limite può suggerirla, ma dal medico prescrittore, spesso lo stesso gastroenterologo».

– L’integrazione è dunque molto stretta.
«Intercorre un rapporto sinergico, che ci mette in contatto e a confronto in diversi momenti del percorso del paziente. A volte, si tratta di una semplice collaborazione, mentre altre volte si attua un vero e proprio parallelismo, con il radiologo a fianco dell’endoscopista. Per esempio, se durante una colonscopia l’endoscopista si trova di fronte a difficoltà o complicazioni diagnostiche, l’esame può essere interrotto e il paziente viene trasferito dalla sala endoscopica alla radiologia, dove l’indagine viene completata con la colonscopia virtuale».

– Quest’ultima evenienza capita frequentemente?
«Questo scenario si verifica solo in casi particolari, in cui il colon presenta gravi difficoltà all’endoscopia o si riscontrano anomalie inaspettate che impediscono il completamento dell’esame. A volte, l’esame endoscopico non può essere eseguito a causa di angolature e configurazioni naturali particolarmente complesse. In queste circostanze, la colonscopia virtuale consente di completare l’indagine in maniera efficace».

– Questo però evidenzia quanto sia importante affidarsi a un centro organizzato e strutturato.
«Affidarsi a un centro strutturato e attrezzato con strumenti di ultima generazione come Montallegro è di fondamentale importanza, perché la qualità dell’indagine è superiore e, nelle situazioni particolari, si ha a disposizione una struttura pronta a mettere in atto la corretta sinergia tra endoscopia e radiologia».

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