Il dottor Franco Ameli, specialista in Otorinolaringoiatria con ambulatorio nella Casa di Cura Villa Montallegro, ci segnala che l’American Academy of Otolaryngology – Head and Neck Surgery ha aggiornato le linee guida riguardanti la gestione del ristagno di cerume, definito come “un accumulo di materiale ceruminoso prodotto dalla pelle del condotto uditivo non associato a sintomi”. Si tratta di un problema che riguarda un bambino su 10, un adulto su 20 e quasi un terzo della popolazione anziana.

Non utilizzare il cotton fioc

Secondo queste indicazioni è sconsigliabile da parte dei pazienti la rimozione manuale autonoma mediante cotton fioc, spilli avvolti nell’ovatta o altri strumenti, tutti metodi inefficaci e potenzialmente pericolosi. La frizione del canale auricolare ne lede la cute e può portare a dolore e infezioni oppure, talvolta, semplicemente spinge il cerume più all’interno, con possibilità di lesionare il timpano. Il cerume aiuta a mantenere l’orecchio pulito e a imprigionare sostanze dannose, impedendo loro di penetrare a fondo nell’orecchio e di causare problemi. Una pulizia eccessiva potrebbe irritare il canale auricolare, causare infezioni e persino aumentare le probabilità di ristagno di cerume. Non vi sono prove che l’uso delle candele auricolari (tanto pubblicizzate nelle farmacie) aiuti in questi casi; anzi, esse possono causare gravi danni al canale auricolare e al timpano.

Come comportarsi

Man mano che cresce nuova pelle all’interno del canale auricolare, essa spinge naturalmente il cerume più vecchio dalla porzione più interna scorrendo letteralmente verso l’esterno dove si disperde naturalmente o viene lavato via. Avere un po’ di cerume vicino all’apertura dell’orecchio è una condizione assolutamente innocua ed è segno di un buon funzionamento di questo movimento del cerume verso l’esterno. Quando invece il processo di auto-pulizia dell’orecchio non funziona bene potrebbe accumularsi troppo cerume, bloccando parzialmente o totalmente il canale e causando problemi come dolore, prurito, perdite auricolari, tinnito (si tratta della fastidiosa sensazione di piccoli rumori, cone fischi, ronzii, fruscii all’interno dell’orecchio) o deficit uditivo.

In caso di ristagno quindi non è necessario eseguire alcuna manovra; il paziente dovrebbe consultare il medico in caso di deficit uditivo, dolore o senso di pienezza auricolare. Andrebbero effettuati controlli anche in caso di drenaggi o sanguinamenti, in quanto questi sintomi non sono correlati al ristagno e potrebbero essere indicativi di altri problemi.

Anche alcuni supporti uditivi oppure l’uso di auricolari o di cuffie potrebbero sospingere il cerume in profondità. Il paziente potrebbe essere usare gocce auricolari, olii infantili o qualche goccia di perossido di idrogeno per prevenire l’accumulo, ma sarebbe comunque preferibile consultare prima il medico. Nella maggior parte dei casi, i medici di base rappresentano la prima linea di valutazione per questi problemi e sono perfettamente in grado di gestirli fin quando non intervengano complicazioni.

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Redazione