Si è da poco concluso il XXXII Congresso Nazionale AURO.it, un appuntamento che ha visto l’assemblea dei soci dell’Associazione Urologi Italiani eleggere il suo nuovo consiglio direttivo. Alla guida per il prossimo triennio è stato nominato il dottor Carlo Introini, attuale direttore della Struttura Complessa Urologia dell’E.O. Ospedali Galliera di Genova. Lo abbiamo incontrato in Montallegro – struttura che da anni ha scelto per l’attività di libera professione – per discutere delle sue priorità e della visione per il futuro dell’urologia italiana.

– Dottor Introini, congratulazioni per la sua nomina. Quali sono le priorità immediate per l’associazione e quali saranno le prime iniziative concrete?
«È fondamentale, in primo luogo, capitalizzare le esperienze positive del passato per imprimere quell’impulso innovativo necessario a un’associazione proiettata al futuro. I primi passi saranno caratterizzati da un forte orientamento all’inclusione: non chiusura, ma apertura verso le altre società scientifiche, la società civile e le istituzioni politiche, con le quali intendiamo avviare immediatamente un dialogo proficuo».

– L’urologia sta vivendo una fase di grande evoluzione tecnologica. Qual è il presente e quale il futuro che ci attende?
«L’urologia, unitamente alla cardiologia interventistica, è la specialità che negli ultimi vent’anni ha registrato la maggiore evoluzione tecnologica. La gestione di queste competenze richiede inclusione e un approccio multidisciplinare. Oncologi e radioterapisti, in particolare, saranno integrati nei nuovi direttivi scientifici, riflettendo la nostra quotidiana collaborazione in ambito oncologico. L’obiettivo è valorizzare al meglio, a beneficio dei pazienti, non solo le competenze urologiche, tecnologiche, tecniche e professionali, ma anche quelle oncologiche e radioterapiche. Il team multidisciplinare rappresenta la direzione imprescindibile per tutte le società scientifiche e, più in generale, per il sistema sanitario».

– Cosa significa questo, nella pratica clinica quotidiana, per il paziente?
«Significa fornire al paziente la risposta migliore e più completa, nel minor tempo possibile. In questo processo, il coinvolgimento dei giovani specialisti e degli specializzandi assume un ruolo fondamentale. Come noto, il cosiddetto decreto Calabria consente già l’assunzione negli ospedali degli specializzandi degli ultimi due anni, seppur con specifiche condizioni. È cruciale che il loro coinvolgimento sia sempre più ampio e precoce».

– Quali innovazioni possiamo aspettarci nella sua specialità?
«Intelligenza artificiale e realtà aumentata assumeranno un ruolo sempre più centrale, nella chiara consapevolezza che costituiscono un supporto al medico e mai potranno sostituirsi a esso. A questo si affianca l’esigenza imprescindibile della sostenibilità delle risorse e di un corretto smaltimento delle tecnologie impiegate. Innovazione, sostenibilità e green economy rappresentano i tre cardini fondamentali per i prossimi anni».

– Da nuovo presidente dell’AURO.it, c’è un fattore su cui sente di doversi spendere maggiormente per migliorare l’attuale sistema sanitario?
«Più che un singolo aspetto, è necessario un cambiamento culturale incentrato sulla collaborazione. Senza una fattiva cooperazione tra figure tecniche, amministrative e politiche, i progressi saranno limitati. Qualsiasi risultato ottenuto nel breve termine rischierebbe di non essere consolidato nel medio-lungo periodo. In un contesto di scarsità di risorse, la parola d’ordine non può che essere collaborazione».

– Un’ultima domanda su Montallegro, con cui lei ha un legame profondo, vivendola da libero professionista e protagonista attivo di tante iniziative di aggiornamento, sempre fondamentali. Cosa significa per lei la struttura?
«È un legame profondo, che dura da quasi trent’anni. Non è soltanto professionale, ma oserei definirlo affettivo. Ho sempre ammirato l’attenzione della struttura per l’innovazione tecnologica, la sua vocazione a proporsi come protagonista di un’offerta d’eccellenza sul territorio e la visione del management, capace di interpretare i cambiamenti culturali e sociali per rimanere costantemente al passo con i tempi».