L’Oltregiogo – letteralmente Ultra Jugum, “oltre il giogo” appenninico – è un territorio storico che ignora i confini amministrativi moderni. Comprende 65 comuni, divisi tra quattro regioni e quattro province: 38 in Piemonte, nella provincia di Alessandria, 22 in Liguria nel Genovesato, quattro in Emilia-Romagna (provincia di Piacenza) e uno in Lombardia (provincia di Pavia). Un’area da sempre legata a Genova, che oggi beneficia del meritevole lavoro culturale e artistico svolto dall’Associazione Oltregiogo.

Nata il 4 settembre 2000 da un’idea condivisa tra 9 comuni, l’associazione conta oggi 41 adesioni, con l’obiettivo di valorizzare e creare sinergia in questo patrimonio diffuso. Un impegno venticinquennale che ha portato a iniziative di successo come gli “Oltregiogo Days” e le “Cacce al Tesoro“, quest’ultime sostenute attivamente da Montallegro.

Per raccontare le attività del 2025 e i progetti futuri, abbiamo intervistato il presidente dell’associazione, Dino Angelo Angelini.

il team dell’Associazione Oltregiogo

– Presidente Angelini, qual è la missione dell’Associazione Oltregiogo?
«L’associazione nasce per valorizzare un territorio storicamente unito, anche se oggi amministrativamente frammentato. All’inizio la parola “Oltregiogo” era difficile da comprendere ma, dopo 25 anni di lavoro, siamo riusciti a far aderire 41 comuni. È un attestato di stima che dimostra come l’orgoglio di appartenenza a questa storia stia portando frutti. La difficoltà maggiore è creare sinergia tra regioni diverse, ma abbiamo iniziato a lavorare intensamente sui due nuclei principali, Piemonte e Liguria».

– Avete una conoscenza profonda del territorio, frutto anche di grandi progetti di studio.
«Sì, tra il 2015 e il 2017 abbiamo promosso un’imponente candidatura alla “tentative list UNESCO” chiamata “Oltregiogo oltre mare”. Era un progetto che legava l’architettura ligure in Piemonte alle antiche colonie genovesi, da Castelsardo a Carloforte, da Bonifacio a Galata (Istanbul), fino alla Crimea e al Brasile. Il progetto, pur essendosi fermato a Roma per la necessità di fondi ingenti, ci ha lasciato un patrimonio di studi straordinario».

– Oggi questa conoscenza si esprime negli “Oltregiogo Days”, un evento ricorrente che riscuote grande successo.
«Ispirandoci ai Rolli Days di Genova, abbiamo creato un evento focalizzato sulla qualità, che si svolge ogni anno in due edizioni – una a maggio e una a settembre – che richiamano ciascuna circa 1200 persone. Non puntiamo ai grandi numeri, ma a visite di valore. Ogni edizione coinvolge cinque comuni; abbiamo tre curatrici che mesi prima selezionano i siti e preparano i materiali, potendo poi contare su 18-20 divulgatori che accolgono i visitatori. Questa iniziativa ci ha permesso di scoprire e far scoprire tesori nascosti – come per esempio il castello di Casaleggio Boiro – che fu scelto come set per rappresentare il castello dell’Innominato nello sceneggiato televisivo “I promessi sposi” del 1967 di Sandro Bolchi».

– Un altro evento ricorrente, più ludico, sono le “Cacce al Tesoro”.
«È un modo diverso, ma ugualmente istruttivo, per conoscere il territorio. L’ultima edizione, il 29 giugno scorso, si è svolta tra le cantine del Gavi. I partecipanti, utilizzando un’app, rispondono a domande sulla storia e sull’associazione. È un’iniziativa – sostenuta da Montallegro – che riscuote sempre maggior successo, coinvolgendo turisti ma anche appassionati del territorio».

– Che valore ha per voi la partnership con Montallegro?
«È stata la nostra prima, vera partnership con Genova. Ciò che ci fa più piacere è l’attaccamento personale di Francesco Berti Riboli, letteralmente innamorato di questi posti. È sempre presente alle nostre inaugurazioni, è un amico, tanto che lo abbiamo nominato socio onorario dell’associazione. Avere al fianco una realtà come Montallegro e una figura come Francesco, che è anche vicepresidente di Fondazione Palazzo Ducale, ci dà grande forza e – le dico la verità – è una cosa che molti ci invidiano».

– Quali sono le novità per il 2026?
«Con l’edizione primaverile degli “Oltregiogo Days” finiremo il primo ciclo di visite in tutti i comuni aderenti. La vera novità, però, è la costituzione di una Cooperativa di Comunità, che nasce per organizzare visite guidate – culturali, storiche, ambientali – durante tutto l’anno. Non con volontari, ma impiegando guide qualificate del territorio, creando così anche occupazione. L’auspicio più grande, a cui stiamo lavorando con le regioni Liguria e Piemonte, è il riconoscimento dell’Oltregiogo come primo distretto interregionale del nord Italia».