Giovanni Calvini, patron di Madi Ventura, uno dei gruppi leader nel settore della frutta secca e conservata in Italia, ex presidente di Confindustria Genova, membro del consiglio della Compagnia di San Paolo e serissimo candidato alla guida della Camera di Commercio genovese, del rapporto fra alimentazione e salute ha fatto quasi un marchio di fabbrica, un brand ulteriore del suo lavoro. Quindi è perfetto in questa galleria dedicata al rapporto fra alimentazione e salute dei personaggi genovesi.

– Presidente Calvini, che rapporto ha con la salute?

«Per cultura familiare sono molto attento al mio corpo, cerco sempre di ascoltare bene i segnali che mi manda e mi muovo sempre preventivamente e non sto ad aspettare che le cose accadano. La mia idea è che è sempre meglio un accertamento in più che uno in meno».

– È mai stato operato?

«I “classici”, cose leggere: appendicite, tonsille… Una volta anche a Villa Montallegro per una cisti a un rene e mi sono trovato davvero bene, mi hanno messo a mio agio».

– Generalmente si fida dei medici? Collabora alle diagnosi?

«Tendenzialmente, mi fido molto. La fase in cui mi impegno parecchio è quella preventiva, quella della scelta del medico: prima indago, magari mi faccio consigliare da chi è stato in una struttura o da uno specialista prima di me… Insomma, me li scelgo bene».

– Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, lei mette insieme business e comportamenti personali. Un tempo, con la frutta secca lavoravate soprattutto sotto i periodi festivi, ora invece?

«Ora, invece, tutto l’anno. La frutta secca ha caratteristiche nutrizionali perfette per chi cerca equilibrio e prodotti adatti ad abbinare l’attenzione alla salute, all’alimentazione e a comportamenti nutritivi corretti. La nuova legge sull’etichettatura e le indicazioni sul contenuto delle buste contribuiscono a rinforzare ulteriormente questa rinnovata consapevolezza e, con il nostro lavoro, contribuiamo anche a comportamenti alimentari corretti».

 

La foto di Giovanni Calvini è  tratta da Primocanale.

Scritto da:

Massimiliano Lussana

Massimiliano Lussana, 49 anni, giornalista, si definisce “affamato e curioso di vita”.