Genova si appresta a ospitare per la prima volta il Congresso della Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM), un’importante iniziativa internazionale giunta alla sessantunesima edizione, che si terrà il 20 e 21 ottobre presso i Magazzini del Cotone.

Saranno più di 400 i professionisti provenienti da tutta Italia, con una significativa presenza dall’estero, per un fitto programma scientifico incentrato sul titolo del congresso, “Le nuove vie della chirurgia, ponte tra passato e futuro”. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Stefania Briano, Direttrice del Servizio di Chirurgia della Mano e dell’arto superiore del Policlinico San Martino di Genova nonché presidente del congresso, insieme al collega dottor Antonio Merello. Ricordiamo che i presidenti onorari del Congresso sono il dottor Mario Igor Rossello e il dottor Federico Santolini.

– Dottoressa Briano, quali saranno le principali tematiche trattate durante il Congresso?
«Affronteremo diversi ambiti, con un particolare focus su tre importanti argomenti: le patologie che possono manifestarsi già in età pediatrica: in particolare “la mano malformata del bambino”, le lesioni ad alta energia dalla mano al gomito e infine, il tema della mano che non guarisce, di cui analizzeremo le cause e discuteremo le migliori pratiche per garantire un adeguato recupero funzionale».

– Ci sarà spazio anche per discutere delle nuove tecnologie?
«Sì, ci sarà un’intera sessione dedicata alle nuove tecnologie. Affronteremo argomenti come la diagnostica per immagini, inclusa la TAC 3D, le nuove prospettive dell’intelligenza artificiale e il tema della mano bionica. Abbiamo invitato anche ingegneri dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) per contribuire a questa discussione».

La dottoressa Stefania Briano

– Tra questi argomenti, quale è di sua specifica competenza?
«Sicuramente le lesioni ad alta energia dell’arto superiore. Lavorando presso il San Martino, centro di riferimento per i politraumi, affrontiamo frequentemente lesioni complesse. Durante il congresso, avremo l’opportunità di confrontarci con il professor Bassetti, che parlerà degli aspetti infettivologici, mentre per gli aspetti legali, avremo l’intervento del professor Alessandro Bonsignore, Presidente dell’Ordine dei Medici di Genova».

– Quali compiti svolge il presidente di un Congresso?
«Insieme al comitato scientifico, il Dottor Merello e io  abbiamo organizzato i contenuti, selezionando gli argomenti e coordinando le sessioni. È stato un lavoro complesso, specialmente considerando il particolare periodo storico che abbiamo vissuto. Il congresso ci è stato assegnato nel 2018; abbiamo vissuto una pandemia nel mezzo e altre difficoltà che ci hanno costretto a posticiparlo di un anno. Sono orgogliosa di aver raggiunto questo traguardo, presentando un programma denso, con una significativa partecipazione di professionisti e relatori prestigiosi, anche provenienti dall’estero. Un nome su tutti, Jennifer Moriatis Wolf, Presidente della Società Americana di Chirurgia della Mano. Inoltre, sono lieta di aver introdotto nuove modalità di discussione che rinnovano e rendono più dinamico il format».

– In particolare, a quali modalità di discussione si riferisce?
«Abbiamo introdotto una sessione intitolata “Come risolvo il mio caso? S.O.S. Expert”, durante la quale affronteremo alcuni casi irrisolti. Sarà un momento di confronto importante, che ci permetterà di creare una rete e di cercare soluzioni per casi particolarmente complessi che potrebbero presentarsi nuovamente in futuro».

Il dottor Antonio Merello

Il dottor Antonio Merello, già Direttore Responsabile Centro Dipartimentale di Chirurgia della Mano Ospedali Galliera, condivide il ruolo di presidente del Congresso.

– Dottor Merello, c’è un tema a cui è particolarmente legato?
«Sono felice di affrontare la tematica della mano malformata nel bambino, un ambito che noi genovesi conosciamo solitamente poco, poiché spesso la cura di questa patologia viene affidata all’Ospedale Gaslini. Questo ci darà l’opportunità di approfondire un argomento che è meno familiare per noi, rispetto alle lesioni ad alta energia dalla mano al gomito e al tema della mano che non guarisce. Oltre ai temi principali, ci saranno molte altre discussioni di grande interesse, specialmente per i giovani professionisti. Penso, per esempio, al trattamento della distrofia della mano e alla protesizzazione delle amputazioni dell’arto superiore, nonché alla mano bionica, su cui abbiamo molto da dire, anche grazie alla collaborazione con l’IIT».

– Quale ritiene sia il valore principale di questo Congresso?
«Il confronto. Il congresso rappresenta un’opportunità straordinaria per condividere esperienze, imparare dalle competenze di chirurghi esperti e giovani professionisti e discutere le migliori pratiche per affrontare le sfide della chirurgia della mano».

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Redazione