È un regalo di Natale anticipato quello che la città di Genova ha ricevuto ieri, giovedì 4 dicembre: la restituzione pubblica di un capolavoro del Seicento rimasto per secoli nell’ombra. Presso il Museo Diocesano è stata infatti svelata la Natività del maestro fiammingo Matthias Stom, un’opera di grande formato riportata al suo originario splendore grazie a un intervento di restauro integralmente sostenuto da Montallegro.

Il dipinto, un olio su tela di 191 per 152 centimetri, era stato individuato nell’agosto del 2024 dallo storico dell’arte Giacomo Montanari – oggi assessore alla cultura del Comune di Genova – all’interno del patrimonio della Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori, custodito nel Convento della Visitazione.
L’opera, inedita e fino a quel momento priva di attribuzione certa, giaceva in condizioni conservative critiche, ma lasciava intravedere una qualità pittorica eccezionale.
Un ritrovamento di grande valore, come sottolinea lo stesso Giacomo Montanari: «Il risultato non è solo un dipinto recuperato, ma un tassello chiarito del percorso umano e professionale di un artista chiave del barocco europeo».

Dalla diagnosi alla rinascita cromatica

C’è un parallelismo sottile ma potente tra la cura della persona e la cura dell’arte. Entrambe richiedono diagnosi precise, interventi mirati e una profonda conoscenza della “materia” su cui si opera. È con questo approccio che il dipinto è stato sottoposto a una campagna diagnostica coordinata da Paolo Triolo dell’Università di Genova, prima ancora di procedere con l’intervento conservativo. «Nel caso della Natività – spiega Paolo Triolo – l’imaging multispettrale restituisce appieno la straordinaria qualità della mano di Stom: la morbidezza delle sfumature, la forza della luce che emana dal Bambino e l’intimità della scena».

Le analisi multispettrali – come la riflettografia all’infrarosso – hanno inoltre permesso di scoprire un importante “pentimento” dell’artista: in una prima stesura, Stom aveva dipinto un giovane pastore in primo piano, poi sostituito dalla figura dell’anziano visibile oggi, modificando così la regia emotiva della scena.

Il restauro, affidato a Elena Parenti con la direzione della Soprintendenza, ha rimosso le vernici ossidate e i vecchi ritocchi che offuscavano la lettura dell’opera. L’intervento ha sanato le numerose cadute di colore e una particolare crettatura a “isole quadrate”, restituendo la brillantezza dei rossi e la profondità dei bruni tipici della fase siciliana del pittore. «Oggi la Natività torna a parlare al visitatore: ogni crettatura, ogni velatura racconta una storia di fragilità e cura, di passaggi di mano e di tempo, invitandoci a guardare non solo l’immagine, ma la lunga vita del dipinto e la dedizione che ha permesso di conservarne la bellezza» osserva la restauratrice Elena Parenti.

L’opera pre-restauro

Un ponte tra Genova e la Sicilia

Tutti i dettagli di questa scoperta sono stati raccolti nel volume “Matthias Stom. Una inedita Natività e la sua storia di committenza e collezionismo tra la Sicilia e Genova”, edito da Sagep e disponibile presso il bookshop del museo. Curato da Giacomo Montanari con la collaborazione di Martina Leone, il catalogo approfondisce non solo le fasi del restauro, ma ricostruisce la provenienza dell’opera: si tratta infatti del “pezzo mancante” di un ciclo commissionato dal principe di Butera Giuseppe Branciforte intorno alla metà del Seicento. Un legame tra territori evidenziato da Martina Leone: «Incontrare la Natività di Stom tra le strade di Genova è un’esperienza immersiva: i colori delle Fiandre si fondono con i toni dei mercati siciliani».

L’impegno di Montallegro per la comunità

L’operazione conferma l’attenzione di Montallegro verso il patrimonio culturale come veicolo di benessere collettivo. «Il valore simbolico e artistico dell’opera unitamente allo spessore scientifico del progetto ci hanno immediatamente convinto ad accogliere questa proposta, insieme al progetto espositivo e al volume edito da Sagep che racconta il percorso di restauro: un dono alla città di Genova e ai suoi cittadini, nel solco della tradizione di attenzione per la cultura come espressione di benessere che da sempre contraddistingue l’impegno di Montallegro» racconta Francesco Berti Riboli, ad di Montallegro.

Dove e come visitare l’opera

La Natività è ora esposta al Museo Diocesano di Genova (via Tommaso Reggio 20r) e sarà una delle attrazioni principali delle festività natalizie.
Il dipinto, infatti, costituisce una delle due tappe presenti nel museo dell’itinerario “Passaporto dei Presepi“, l’iniziativa organizzata dal Comune e dall’Arcidiocesi giunta alla sua terza edizione.
La cittadinanza potrà ammirare l’opera negli orari di apertura del museo, riscoprendo una luce che per secoli era rimasta nascosta.