Coniugare la bellezza artistica, la forza femminile e un obiettivo concreto di solidarietà. Nasce con questo spirito “Passion”, progetto benefico ideato da Elisa Fiore Gubellini insieme al gruppo Wine Angels – di cui è fondatrice – che trova la propria espressione in un calendario fotografico d’autore.È la stessa ideatrice, sommelier e blogger a spiegare la genesi emotiva e personale dell’iniziativa: «Ho affrontato due tumori e desideravo fare qualcosa di concreto per chi vive la stessa esperienza. Questo calendario unisce femminilità, vino e solidarietà, e può diventare un appuntamento annuale».

L’opera, stampata in mille copie, è protagonista di un tour nelle principali città italiane con un traguardo ambizioso: raccogliere 50mila euro da destinare interamente alla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

Una delle foto del calendario

La firma visiva è affidata a Giò Martorana, fotografo di fama internazionale e già premio Unesco nel 2008. Per “Passion”, l’artista ha scelto la via dell’eleganza rigorosa e dell’autenticità assoluta: scatti in bianco e nero, dove l’estetica non risiede nella perfezione digitale, ma nella verità dei volti. Le protagoniste – giornaliste e produttrici del settore vitivinicolo – posano indossando abiti dal taglio maschile come smoking, doppiopetto e camicie. Una scelta stilistica che evidenzia, con sottile ironia, quanto il mondo del vino sia ancora percepito come un ambiente prevalentemente maschile, ma dal quale emerge oggi una femminilità forte e consapevole.

Un itinerario solidale nel cuore di Genova

L’approdo dell’iniziativa nel capoluogo ligure è reso possibile dall’impegno di Chiara Soldati, titolare della cantina La Scolca – simbolo del Gavi – e consigliere del comitato Airc Liguria da quasi vent’anni, (e Cavaliere del Lavoro) supportata da Paolo Bartolone, presidente del Centro integrato di via (Civ) Sestiere Carlo Felice.

Dall’8 al 19 dicembre, le vetrine delle boutique di via Roma, galleria Mazzini, via XXV Aprile e salita Santa Caterina ospiteranno i calendari. Inquadrando un QR code dedicato, i cittadini potranno effettuare una donazione libera direttamente alla Fondazione. Il fine ultimo è colmare il divario tra le necessità della ricerca scientifica e le risorse pubbliche disponibili. Abbiamo approfondito il tema con Chiara Soldati.

– Come nasce la scelta di portare il progetto “Passion” a Genova?
«L’idea è quella di realizzare un roadshow in diverse città italiane. Ho voluto fortemente questo passaggio a Genova in qualità di consigliere del comitato Airc Liguria. Il fine ultimo è raccogliere 50mila euro: una cifra che rappresenta, per dare una quantificazione concreta, due borse di studio che permetteranno a ricercatori giovani o affermati di rimanere in Italia, evitando la fuga di cervelli all’estero».

– Oltre all’aspetto benefico, il calendario veicola un messaggio culturale specifico?
«Assolutamente. Giò Martorana ha sposato il progetto con grande entusiasmo. Ha realizzato un’opera in bianco e nero creando un legame tra il mondo agricolo che noi rappresentiamo – portatore di cultura – e un messaggio di speranza: la ricerca si può e si deve aiutare. Quello che un tempo era un male incurabile, oggi è sempre più trattabile: ma serve il contributo collettivo».

– Quanto è determinante il sostegno dei privati per la ricerca scientifica in Italia?
«È cruciale. Sappiamo che la ricerca nazionale deve basarsi anche su finanziamenti privati, poiché la percentuale del Pil destinata a questo settore è ancora molto bassa rispetto ad altri Paesi. Fa parte del ruolo dei consiglieri stimolare questo supporto. Ricordo che quando entrai in Airc, il professor Victor Uckmar, allora presidente, diceva: “Basta il prezzo di un caffè per aiutarci”. Oggi raccogliamo la sua eredità morale e – con l’attuale presidente ligure Lorenzo Anselmi – proseguiamo questo fondamentale lavoro».