Vent’anni in Montallegro, oggi. Gianfranco (ma è “Gian” per tutti) Mazzarello, si definisce “il più anziano” dei sei anestesisti che operano stabilmente nella Casa di cura genovese.

Sarà così (ha 64 anni), ma quando parla del proprio lavoro usa ancora parole come “entusiasmo” e “passione”.

E buona parte dell’entusiasmo nasce dal rapporto con i pazienti (l’elemento che conta di più è l’empatia, spiega) e con i propri colleghi “montallegrini” più giovani: «Hanno portato una ventata di freschezza, di entusiasmo e di nuove tecniche atte a migliorare la performance anestesiologica che mi hanno riportato indietro nel tempo. In definitiva nuovo entusiasmo».
Anestesista per scelta e vocazione, Mazzarello aveva lavorato per vent’anni in sala operatoria al Gaslini. Poi, dopo tanti anni di pubblico «era intervenuta un po’ di stanchezza e di disillusione».
La porta che si era aperta nel 2001 a Montallegro gli aveva ridato quella carica che ancora oggi gli consente di scherzare con i pazienti e di essere la vera anima del suo gruppo di lavoro.

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Redazione