Torna l’evento, organizzato dal Comune di Genova e dalla Fondazione Ordine Architetti di Genova, con il sostegno di Montallegro.

L’iniziativa, ispirata scherzosamente al pamphlet di Tom Wolfe, raggiunge la sua terza edizione in un weekend (17-19 novembre) ricco di visite guidate, eventi ed esplorazioni urbane gratuite. L’obiettivo è narrare la città attraverso gli edifici iconici del ‘900, coinvolgendo nove luoghi chiave. Una squadra di esperti svelerà peculiarità, segreti e storie di edifici firmati da rinomati progettisti. Tra i luoghi visitabili, Torre San Vincenzo (ex-SIP), progettata da Melchiorre Bega, Piero Gambacciani e Attilio Viziano, con i suoi ultimi due piani (23° e 24°), ora di Montallegro, aperti al pubblico. Negli anni Sessanta, a Genova, non solo si produce acciaio in gran quantità, ma lo si impiega in edilizia. Bega, Gambacciani e Viziano condividono il progetto di un grattacielo in struttura metallica prefabbricata, scelto come sede regionale dalla neonata compagnia telefonica statale SIP. La nuova torre, contraddistinta dalla spiccata snellezza e dall’aspetto asimmetrico, svetta sul “Central Park” dei giardini di Brignole e diventa un riferimento visuale per chi, da levante, raggiunge il centro in automobile percorrendo Corso Europa. Le visite guidate, gratuite su prenotazione e condotte da Vittoria Bonini e Valeria Iberto, si terranno domenica 19 novembre (ore 9, 9.30, 10, 10.30, 11, 11.30, 12, 12.30, 14.30, 15, 15.30, 16, 16.30, 17).

Torre San Vincenzo

Gli altri luoghi visitabili saranno Villa Canali Gaslini (Gino Coppedè, 1924-25), Museo Chiossone (Mario Labò, con Cesare Fera, Luciano Grossi Bianchi e Giorgio Olcese, 1949-71), Teatro Politeama e Teatro Duse (Marco Lavarello, 1953-68), Palazzo ex-INA (Robaldo Morozzo della Rocca, 1955-64), Palazzo SIAT, ex-BPN (Luigi Vietti 1959-60), Torre San Camillo, ex-Italimpianti (Andrea Mor, Angelo Sibilla, Luigi Tiscornia 1963-67), Centro dei Liguri e Giardini Baltimora (Franco Albini, Franca Helg, Marco Dasso, Ignazio Gardella, 1972-80) e Quarto Alto (Piero Gambacciani, Angelo Sibilla e Ignazio Gardella, 1981-86).

Genova, celebre per la sua monumentalità, nasconde testimonianze meno conosciute che hanno plasmato il suo skyline più recente. Edifici di pregio, firmati dai più importanti architetti italiani, costellano la città, ma spesso il loro significato sfugge ai genovesi. “Maledetti Architetti” si propone di valorizzare questo patrimonio, offrendo una mappa visiva delle architetture novecentesche più pregiate attraverso filmati monografici online, visite guidate gratuite e mostre. L’evento, diretto scientificamente da Jacopo Baccani, studioso di storia dell’architettura, si concentra ogni anno su una fase storica, un movimento estetico o un singolo architetto, con la consulenza del comitato scientifico della Fondazione Ordine Architetti di Genova. La direzione organizzativa è affidata a Maurizio Gregorini, ideatore dell’evento e cultural manager del Comune di Genova. Quest’anno, il programma tiene conto di avvenimenti significativi come il centenario della nascita di Piero Gambacciani, il trentennale della morte di Robaldo Morozzo della Rocca, il decennale della morte di Angelo Sibilla e la riapertura del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone.

Per informazioni e prenotazioni:
www.visitgenoa.it/maledetti-architetti
www.happyticket.it/genova/rassegne/467-maledetti-architetti.htm

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Redazione