La cucina italiana è patrimonio Unesco
Luca Spigno: «Un riconoscimento alla biodiversità e alla salute a tavola, nel segno della dieta mediterranea»
Mi dica, dottore
La cucina italiana è entrata a far parte dei patrimoni culturali immateriali Unesco. È la prima cucina al mondo ad essere riconosciuta nella sua interezza. Un traguardo atteso che sancisce a livello globale il valore non solo gastronomico, ma anche culturale e salutistico della nostra tradizione. Non si tratta soltanto di celebrare ricette e sapori, ma di valorizzare uno stile di vita che affonda le radici nella biodiversità dei territori e nella saggezza nutrizionale. Ne abbiamo parlato con Luca Spigno, specialista in chirurgia generale e scienza dell’alimentazione e componente del consiglio di amministrazione di Villa Montallegro.
«La cucina italiana finalmente ha ottenuto il riconoscimento che tutti noi ci aspettavamo. Era da tempo che pensavamo che la nostra cucina potesse diventare patrimonio immateriale dell’Unesco. Questo perché la varietà della cucina italiana, la sua ricchezza, abbinata ovviamente alla dieta mediterranea che è già patrimonio dell’Unesco, non potevano far altro che portarci a ottenere questo riconoscimento».
Il punto di forza risiede nella straordinaria varietà che caratterizza la penisola da nord a sud. Ogni regione offre piatti tipici che attingono a piene mani dalla dieta mediterranea, sfruttando la biodiversità locale, la frutta e la verdura. Alimenti che, oltre a conferire un sapore unico e caratteristiche organolettiche eccezionali ai piatti, possiedono un aspetto nutrizionale fondamentale capace di favorire la longevità.
In questo panorama d’eccellenza, un ruolo di primo piano spetta alla tradizione ligure. «Tra tutti questi un piccolo accenno va fatto al pesto alla genovese. Alcuni anni fa abbiamo presentato la candidatura anche del pesto come patrimonio immateriale dell’Unesco e aspettiamo questo riconoscimento perché, da liguri, questo è un piatto che sicuramente caratterizza in maniera importante la nostra cucina e ha delle caratteristiche nutrizionali assolutamente buone».
Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio nelle scelte alimentari quotidiane. «Come abbiamo anche raccontato nel libro “Liguria salute in cucina”, dobbiamo distinguere tra i piatti delle feste, più elaborati e spesso più calorici, e quelli – sempre eccellenti – destinati al consumo quotidiano, basati sulle verdure e l’onnipresente olio d’oliva, vero simbolo della dieta mediterranea» conclude lo specialista.