Idoneità sportiva: è uguale a tutte le età?
Dallo step test per i più giovani al cicloergometro per gli over 35: le metodologie per garantire a tutti una pratica sportiva sicura
Cuore al centro 
 
			La certificazione per l’attività sportiva è un passaggio obbligatorio e fondamentale per chiunque desideri praticare sport a livello agonistico o semplicemente frequentare una palestra. Ma la valutazione dell’idoneità è la stessa per un ventenne e per un cinquantenne? Approfondiamo l’argomento con Roberto Castrogiovanni, specialista in Medicina dello sport e responsabile del relativo Servizio presso il Centro Fisiomed.
«La legislazione italiana impone a chiunque pratichi sport a livello agonistico o frequenti una palestra di possedere un certificato di idoneità. Ne esistono due tipi: quello di buona salute, rilasciato dal medico di famiglia o dal pediatra, e quello agonistico, di competenza esclusiva dello specialista in medicina dello sport che opera in centri accreditati dalla Regione Liguria, come Fisiomed. La visita sportiva è pertanto una visita di tipo preventivo che ha la funzione di individuare i fattori di rischio che possono emergere durante lo sforzo fisico, proteggendo così la salute dell’atleta».
Entrando nel dettaglio della visita, la differenza principale, come spiega il dottore, riguarda la prova da sforzo. «I soggetti fino a 35 anni possono eseguire il cosiddetto step test, che consiste in una salita e discesa da uno scalino per 3 minuti, seguita da un elettrocardiogramma. Per chi ha superato i 35-40 anni, diventa indispensabile il test da sforzo al cicloergometro. È un esame più approfondito e cruciale, perché portando il muscolo cardiaco a un regime di stress controllato, ci permette di far emergere patologie o rischi latenti, non visibili a riposo. Per avere piena validità diagnostica, il test deve portare l’atleta a raggiungere almeno l’85% della sua frequenza cardiaca massima teorica. Infine, qualora emergano dubbi, è nostra competenza prescrivere accertamenti di secondo livello, come un ecocardiogramma o una TAC coronarica, per un quadro clinico completo» conclude Castrogiovanni.