I vantaggi della chirurgia e della medicina anti-age
Lipofilling e PRP: come utilizzare le risorse del proprio corpo per riparare i tessuti e recuperare i volumi
Mi dica, dottore
La medicina estetica contemporanea sta vivendo un cambio di paradigma: ci si allontana sempre più dalle trasformazioni radicali per abbracciare un approccio conservativo, mirato al benessere psicofisico e alla naturalezza. È questa la filosofia di Marco Enzani, medico chirurgo estetico che ha scelto la struttura di Villa Montallegro per la sua attività libero-professionale. Al centro del suo metodo ci sono la chirurgia e le medicina anti-age intese non come mero ritocco, ma come strumento per ripristinare un’armonia perduta, utilizzando le risorse biologiche dello stesso paziente grazie alle procedure rigenerative.
«La bellezza va protetta perché non è vanità. È un sistema di comunicazione che la natura adotta nei nostri confronti: quando noi stiamo male, il primo effetto è la perdita di bellezza. In un’ottica più ampia, le metodiche anti-age si occupano proprio di questo aspetto: rendere le persone socialmente equilibrate. Per farlo, noi professionisti dobbiamo essere per primi equilibrati, formati e ben indirizzati dal punto di vista tecnico».
Le tendenze attuali privilegiano tecniche conservative che non comportano un grosso impatto estetico immediato, ma che richiedono discrezione e garantiscono risultati naturali. In questo contesto si inserisce la terapia autologa rigenerativa, che sfrutta le risorse del corpo umano per garantire un approccio efficace e sicuro.
Le due metodiche principali sono il lipofilling e il PRP (plasma ricco di piastrine). «Per quanto riguarda la prima, sfruttiamo la capacità rigenerativa della frazione vasculo-stromale del grasso e delle cellule staminali: l’obiettivo non è solo recuperare i volumi, ma innescare quei processi biologici che garantiscono il ringiovanimento e la riparazione dei tessuti».
Il PRP, invece, prevede l’estrazione di plasma ricco di piastrine e cellule staminali per conferire maggiore vitalità ai tessuti, lavorando principalmente sulla superficie e sull’estetica della pelle. «Un elemento chiave che accomuna queste tecniche è la presenza degli esosomi. Si tratta di particelle di comunicazione tra le varie cellule che giocano un ruolo fondamentale sia all’interno del PRP che della frazione vasculo-stromale del grasso, potenziando l’efficacia del trattamento rigenerativo» conclude lo specialista.