Quando si parla di colesterolo alto, la terapia farmacologica rappresenta uno strumento fondamentale per la protezione della salute cardiovascolare. Ma quali sono i farmaci più comuni e come funzionano? Lo abbiamo chiesto a Carlotta Meirana, farmacista, responsabile procurement e componente del Quality Team di Montallegro.

«I farmaci anticolesterolo maggiormente utilizzati – quando i nutraceutici come riso rosso, estratti di carciofo, bergamotto e altri non sono sufficienti – sono le statine, che vanno a ridurre la produzione di colesterolo a livello del fegato. Nei pazienti intolleranti alle statine, oggi abbiamo a disposizione nuovi farmaci come per esempio l’acido bempedoico e i farmaci biologici come Alirocumab ed Evolocumab, prescrivibili solo dallo specialista. Abbiamo poi l’ezetimibe, che va a inibire l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale; e i fibrati, che agiscono su specifici recettori per abbassare i livelli di trigliceridi e aumentare quelli di colesterolo buono, ovvero l’HDL».

L’esperta sottolinea però un aspetto cruciale, che rappresenta la vera chiave per il successo di qualsiasi trattamento. «La terapia contro il colesterolo è fondamentale che venga associata a uno stile di vita sano, quindi una corretta alimentazione equilibrata, un’attività fisica regolare, il controllo del peso e lo stop al fumo e all’alcol».
Un monito chiaro: il farmaco è un alleato potente, ma non può sostituirsi all’impegno attivo della persona nel prendersi cura della propria salute.