L’ecocolordoppler dei tronchi sovra-aortici, comunemente noto come ecodoppler delle carotidi, è un esame di prevenzione cruciale per monitorare la salute dei vasi che irrorano il cervello. Caterina Melani, chirurgo vascolare presso l’IRCCS Policlinico San Martino e – in libera professione – in Villa Montallegro, ne chiarisce l’utilità.

«L’ecocolordoppler delle carotidi è una metodica non invasiva ed efficace, che non utilizza radiazioni né mezzi di contrasto e si esegue come una normale ecografia del collo» spiega la dottoressa Melani. «Questa tecnica unisce l’ecografia alla metodica Doppler a colori, permettendo di studiare sia la morfologia del vaso, misurandone la parete e identificando placche aterosclerotiche o stenosi, sia la dinamica flussimetrica, per analizzare direzione e velocità del flusso sanguigno».

Per questo, è uno strumento di prevenzione rivolto a persone specifiche. «È uno strumento di screening eccellente per i pazienti con fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione, diabete e familiarità» conclude la specialista. «Inoltre, è indicato nei soggetti sopra i 60 anni, anche in assenza di fattori di rischio, e in tutti i pazienti già sintomatici, che abbiano avuto eventi cerebrovascolari come ictus o attacchi ischemici transitori».