Come proteggere la vista con occhiali da sole, alimentazione e buone abitudini
Dalla scelta degli occhiali da sole all'uso corretto delle lenti a contatto, fino all'alimentazione: i consigli dello specialista per il benessere visivo quotidiano
Mi dica, dottore
La cura della salute oculare va oltre la gestione dei disturbi acuti. Prevenzione e corrette abitudini quotidiane giocano un ruolo cruciale, specialmente in estate. Dalla scelta degli occhiali da sole all’uso corretto delle lenti a contatto, fino all’alimentazione e alla gestione dei piccoli fastidi, sono molte le attenzioni che possiamo dedicare ai nostri occhi. Approfondiamo questi temi con il dottor Riccardo Berti Riboli, specialista in Oftalmologia.
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– Quali sono i criteri per scegliere un buon occhiale da sole, al di là dell’estetica?
«La prima regola è verificare la presenza della marcatura CE, che garantisce il rispetto degli standard di protezione. È poi fondamentale capire che non esiste un occhiale da sole universale: la scelta dipende dal contesto. Per condizioni di luce intensa, come in alta montagna o in barca, è necessaria una protezione massima, con filtri di categoria 4 (spesso definiti UV 400), che risultano però troppo scuri e inadatti per la guida. Per l’uso quotidiano o in auto, è preferibile un filtro meno scuro, che assorba la luce senza compromettere la visibilità».
– Il colore della lente influenza la protezione visiva?
«No, il colore della lente è una questione di comfort visivo e preferenza personale, non influisce sul livello di protezione dai raggi UV, che è garantito da filtri specifici e invisibili. A questo proposito c’è un aneddoto storico curioso: un tempo si riteneva che il verde fosse il colore più “fisiologico” per i nostri occhi. Questa credenza nacque da una ricerca commissionata a un’azienda americana per gli occhiali destinati ai piloti di elicottero durante le guerre di Corea e del Vietnam. Ai piloti furono fatte provare lenti di diversi colori e la maggioranza gradì il verde. Di conseguenza, fu definito il colore migliore, ma si trattava solo di una preferenza statistica. In realtà, ciascuno di noi ha una preferenza soggettiva per un certo tipo di filtro, che sia grigio, marrone o di altre tonalità. L’importante è il filtro certificato, non la cromia».

Riccardo Berti Riboli
– È vero che gli occhiali da sole andrebbero indossati anche quando ci si abbronza con gli occhi chiusi?
«Assolutamente sì. Le palpebre filtrano la luce solo in parte. La retina, il tessuto sensibile sul fondo dell’occhio, riceve comunque una luminosità eccessiva che la costringe a un superlavoro. Una sovraesposizione cronica alla luce intensa è un fattore di rischio per patologie future, come le maculopatie. Proteggersi sempre è una forma di prevenzione fondamentale».
– Quali indicazioni ci sono per i portatori di lenti a contatto durante l’estate?
«Il consiglio principale è di non indossarle al mare o in piscina. Le lenti a contatto sono porose e possono assorbire microrganismi e sostanze chimiche, creando un ambiente ideale per lo sviluppo di infezioni. Se proprio non se ne può fare a meno, è indispensabile usare lenti giornaliere “usa e getta”, eliminandole dopo il bagno. E, naturalmente, bisogna evitare di aprire gli occhi sott’acqua, anche per il semplice rischio di perderle».
– D’estate capita spesso di notare corpuscoli che fluttuano nel campo visivo. Di cosa si tratta?
«Tecnicamente si chiamano miodesopsie e sono addensamenti del corpo vitreo, il gel che riempie l’occhio. Con il caldo e la disidratazione possono diventare più evidenti. Generalmente non sono un problema, ma bisogna prestare attenzione a un segnale d’allarme: un aumento improvviso di questi corpi mobili, associato a lampi di luce (fotopsie), richiede una visita oculistica urgente. Potrebbe essere il sintomo di una trazione sulla retina, una condizione da non sottovalutare».
– Esiste un’alimentazione che aiuta la salute degli occhi?
«La relazione tra cibo e salute oculare vale tutto l’anno. Per il benessere della retina è utile un’alimentazione ricca di carotenoidi, presenti in abbondanza in frutta e verdura di colore rosso, come pomodori e frutti di bosco. Queste sostanze sono alla base di molti integratori. Sebbene patologie come le maculopatie abbiano una base genetica, uno stile di vita sano – dieta equilibrata, controllo dei fattori di rischio e protezione dai raggi UV – può contribuire a rallentarne o a non favorirne l’insorgenza. D’estate, inoltre, è essenziale bere molto per una corretta idratazione generale, che si riflette anche sulla salute dell’occhio».