Carcinoma prostatico: come e quando controllarsi
Novembre è il mese della prevenzione maschile: l'utilità del PSA e della visita urologica per la diagnosi precoce di uno dei tumori più frequenti nell'uomo
Mi dica, dottore
 
			Novembre è il mese dedicato alla prevenzione urologica e alla salute maschile, noto anche come Movember o Novembre Azzurro. Questa iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su patologie oncologiche come il tumore della prostata e del testicolo. Per questo dedichiamo un focus specifico alla prevenzione urologica. L’obiettivo è incoraggiare gli uomini, specialmente quelli sopra i 50 anni, a sottoporsi a controlli preventivi regolari, fondamentali per una diagnosi precoce, poiché molte di queste patologie sono asintomatiche nelle fasi iniziali.
Abbiamo affrontato l’argomento con Carlo Terrone, direttore della S.C. di Urologia dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e della Scuola di specializzazione in Urologia dell’Università di Genova, che ha scelto Villa Montallegro come sede della propria attività di libera professione.
«Il tumore della prostata rappresenta la neoplasia più diffusa nel maschio adulto, con un’incidenza che supera quella del carcinoma del polmone. È possibile attuare una prevenzione secondaria, finalizzata a diagnosticarlo in uno stadio molto precoce, grazie a un semplice esame e a una visita urologica».
Questo approccio di diagnosi precoce non è tuttavia indicata indiscriminatamente per tutta la popolazione maschile.
«Questa strategia è indicata per i soggetti con un’aspettativa di vita di almeno 10-15 anni e, soprattutto, per coloro che presentano una familiarità per questa patologia, ovvero con parenti di primo o secondo grado che ne siano stati affetti».
Lo specialista entra quindi nel dettaglio degli strumenti diagnostici e delle tempistiche raccomandate.
«Il marcatore più utile a nostra disposizione è il PSA (Antigene Prostatico Specifico) che si rileva con un prelievo ematico. Le linee guida attuali raccomandano di eseguire questo dosaggio superati i 50 anni, o già dai 45 anni in presenza di forte familiarità. È fondamentale associare questo dato di laboratorio alla visita urologica, che comprende la palpazione della prostata per rilevare l’eventuale presenza di noduli».