Molti uomini tendono a rimandare la visita urologica in assenza di disturbi evidenti. Ma il tumore della prostata, nelle fasi iniziali, dà dei segnali? Approfondiamo questo aspetto cruciale per la prevenzione con Carlo Terrone, direttore della S.C. di Urologia dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e della scuola di specializzazione in Urologia dell’Università di Genova. Lo abbiamo incontrato in Montallegro, che ha scelto come sede della propria attività di libera professione

«Il tumore della prostata, nelle sue fasi iniziali, è asintomatico. I disturbi minzionali che il paziente può riferire sono, in realtà, spesso correlati alla contemporanea presenza di un ingrossamento benigno della prostata».

Se la fase precoce è silente, i campanelli d’allarme tendono a manifestarsi solo quando la malattia ha raggiunto stadi avanzati. «Il tumore della prostata diventa invece sintomatico nelle fasi più avanzate, ovvero quando la malattia potrebbe già essere disseminata, primariamente a livello osseo, generando quelle che definiamo metastasi. In questo caso, il paziente potrà lamentare dolori ossei. Da qui l’importanza cruciale della prevenzione che deve essere attuata anche in completa assenza di sintomi».