Ipertensione: perché curarla subito
Il tempo è un fattore cruciale: agire subito contro la pressione alta riduce significativamente il rischio di eventi cardiovascolari
Cuore al centroSenza categoria
L’ipertensione arteriosa è una condizione spesso silenziosa ma che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per gravi patologie cardiovascolari e renali. L’errore più comune è sottovalutarla, soprattutto quando i valori sono solo lievemente superiori alla norma. Capire perché un intervento immediato sia fondamentale è il primo passo per proteggere la propria salute. Ci affidiamo alle parole di Luciano Carlo Ottonello, specialista in Medicina interna e professore a contratto presso l’Università di Genova, che abbiamo incontrato in Montallegro che ha scelto come sede per la sua attività in libera professione.
«L’ipertensione arteriosa va trattata tempestivamente. Il danno d’organo a essa correlato non dipende soltanto dal picco dei valori pressori, ma è il risultato dell’esposizione cumulativa nel tempo. Ogni anno trascorso in una condizione di ipertensione, anche se di grado lieve, contribuisce in modo incrementale al rischio cardiovascolare complessivo».
Il professore sottolinea come anche interventi mirati sullo stile di vita possano avere un impatto clinico misurabile e significativo.
«Una riduzione della pressione arteriosa sistolica di soli 5 millimetri di mercurio, ottenuta grazie a misure igienico-comportamentali – il calo ponderale, l‘incremento dell’attività fisica e la restrizione dell’apporto di sodio – sono in grado di abbattere l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori di almeno il 10%. Questo si traduce in una concreta diminuzione del rischio di infarto miocardico, ictus, scompenso cardiaco e progressione della malattia renale cronica».