Dopo il clamoroso avvio in campionato (19-2) contro la Rari Nantes Savona, domani alle 20,30 nelle piscine di Albaro, appuntamento “storico” per la Pro Recco per la Champions League con l’olandese Alphen: 34 anni fa, il 3 dicembre 1983, i recchellini conquistarono la seconda Coppa dei Campioni proprio contro l’Alphen. Con l’inizio del torneo di prima serie, dove la Pro Recco spera di proseguire la serie di ben dodici campionati vinti, si apre così la corsa europea per provare a ripetere il successo del 2015.
L’adrenalina sportiva si mescola con le notizie relative allo stato di salute di Sandro Sukno, miglior marcatore col Pro Recco dell’ultima Champions League e colonna della Nazionale croata con cui ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest dello scorso luglio dove è stato premiato come miglior marcatore e miglior giocatore nella finale contro i padroni di casa magiari.
Abbiamo intervistato Giorgio Maietta Farnese, medico sportivo della Pro Recco e vicedirettore sanitario di Villa Montallegro. La Casa di Cura genovese è da molti anni partner della Pro Recco.

Ansia per Sandro Sukno

Parliamo subito di Sukno. Il 13 ottobre la squadra ha emesso questo comunicato stampa: “La Pro Recco Waterpolo 1913 comunica che l’esito degli esami cardiologici di controllo eseguiti sul giocatore Sandro Sukno, prima dell’inizio della stagione, hanno richiesto ulteriori accertamenti. Il giocatore biancoceleste è stato visitato dal professor Paolo Zeppilli e dovrà rimanere a riposo per un paio di mesi prima di poter riprendere l’attività agonistica. Il presidente Felugo e tutta la famiglia biancoceleste sono al fianco di Sandro, certi che da grande campione saprà superare anche questo momento difficile”. Cosa è successo?
«Gli accertamenti eseguiti presso Villa Montallegro a Sandro Sukno per una patologia da tempo monitorata hanno evidenziato il peggioramento di alcuni parametri. L’atleta recchelino è stato quindi sottoposto a ulteriori esami specialistici i cui esiti hanno portato alla sospensione temporanea dell’attività. Una nuova valutazione verrà effettuata tra un paio di mesi».

La partnership di Villa Montallegro

Come si realizza la partnership di Villa Montallegro con la Pro Recco?
«Da 15 stagioni, anche Villa  Montallegro si occupa dell’assistenza  sanitaria degli atleti e il nostro centro piuKinesi è il riferimento per la riabilitazione sportiva, post-traumatica e post-operatoria. Quest’anno particolare attenzione verrà rivolta agli aspiranti pallanuotisti della Pro Recco Academy, settore giovanile che comprende la fascia d’età dagli 8 agli 11 anni: di questi ragazzi verranno studiati ed eventualmente corretti atteggiamenti posturali e abitudini alimentari».

Quale rapporto si crea tra il medico e gli atleti?
«Seguo la Pro Recco dal 2001, da quando Villa Montallegro ne cura l’assistenza sanitaria. Dopo il Caimano Eraldo Pizzo posso vantare la più lunga militanza tra lo staff. Dopo tutti questi anni il rapporto con molti atleti è passato da fiducia a una vera amicizia. Mi capita regolarmente di sentire ancora giocatori che adesso militano in altre squadre o hanno terminato l’attività agonistica e vivono lontano, magari per commentare avvenimenti sportivi o per altri motivi e questo mi fa molto piacere perché vuol dire che è stato costruito qualcosa di più rispetto al semplice rapporto tra medico e paziente o medico e giocatore».

Pallanuoto, uno sport “di contatto”

Quali sono gli infortuni più comuni tra i pallanuotisti?
«La pallanuoto è uno sport di contatto per cui non sono infrequenti le fratture, in particolare alla mano o al setto nasale. Gli infortuni più comuni sono quelli muscolari, favoriti dall’intensità degli allenamenti e dal fatto che i pallanuotisti di alto livello non si riposano praticamente mai: finita la stagione con la Pro Recco, gli atleti partono per raggiungere il ritiro della propria nazionale. Senza contare le Olimpiadi, ogni hanno si disputano la World League, una competizione per squadre nazionali, e i Campionati Mondiali o quelli Europei che nella pallanuoto si tengono ogni 2 anni. Finiti gli impegni internazionali, inizia la preparazione per la stagione successiva. I tempi di recupero sono quindi ridotti al lumicino ed è necessario un meticoloso lavoro di prevenzione favorito dalla collaborazione tra allenatore, preparatore atletico e staff sanitario».

Attenzione agli integratori

Quali accorgimenti occorre prendere per evitare che eventuali farmaci curativi vengano poi confusi con il doping?
«Il pericolo più che dai farmaci viene dagli integratori. Accanto ai sali minerali, utilizzati prevalentemente in fase di reidratazione e di recupero, vi sono prodotti così detti “energetici”, di cui molti sportivi anche non agonisti fanno uso. Nel nostro Paese, ma non solo, la categoria degli integratori per poter essere commercializzata necessita solo di essere notificata, in pratica di una normale comunicazione di autorizzazione al commercio, senza altra procedura, cioè senza un controllo da parte del ministero della Sanità. Questo permette la presenza sul mercato di prodotti che oltre ad avere problemi di purezza delle sostanze usate, non garantiscono neppure la composizione di quanto dichiarato in etichetta. Uno studio commissionato dal Comitato Olimpico Internazionale aveva evidenziato che su 634 campioni di complementi nutrizionali, 94, cioè il 15%, contenevano delle sostanze non dichiarate sulle etichette, che avrebbero potuto determinare un controllo doping positivo. I nostri atleti sanno bene che mi devono contattare prima di assumere qualsiasi farmaco o integratore, ma non tutte le persone sono a conoscenza del rischio che si corre assumendo prodotti consigliati con il passa parola e acquistati magari su internet da aziende non note».

Trova differenze nei comportamenti extra attività agonistica tra i pallanuotisti e altri sportivi come, per esempio, i calciatori?
«Se si parla di comportamento di atleti professionisti non credo ci siano differenze tra le due categorie. Di sicuro le ore di libertà sono maggiori per i calciatori perché gli allenamenti quotidiani dei pallanuotisti sono più lunghi».

La dieta per gli sportivi

Quale è la dieta ideale per uno sportivo e per un pallanuotista in particolare?
«Noi abbiamo la fortuna di avere come consulente uno specialista in scienza dell’alimentazione nella persona del dottor Luca Spigno che personalizza il programma nutrizionale degli atleti in base all’indice di massa corporea. Parlando in generale si può dire che uno sportivo deve eseguire una dieta equilibrata con apporto calorico proporzionato allo sforzo: il 50-60 % delle calorie deve provenire dai carboidrati, meno del 30% dai grassi e il 10-20% dalle proteine. L’unico integratore veramente necessario è l’acqua che non bisogna mai dimenticare di bere in abbondanza».

 

Scritto da:

Mario Bottaro

Giornalista.