Pancolonscopia-FAQ

Quale è la differenza fra colonscopia endoscopica e colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale è una metodica radiologica che consente la visione del colon mediante la ricostruzione con metodica TAC dedicata delle immagini ottenute. La colonscopia endoscopica consente invece l’esplorazione diretta del retto-colon e permette perciò anche l’esecuzione di eventuali biopsie, asportazione di polipi, dilatazione di stenosi, posizionamenti di endoprotesi, arresto di sanguinamenti, etc.

A che età (e per quali motivi) è consigliabile sottoporsi a colonscopia e dopo quanto tempo è opportuno ripetere la valutazione? Da che età e ogni quanto tempo è opportuno sottoporsi a colonscopia per la prevenzione dei tumori del colon?
Intorno ai 50 anni nei Paziente asintomatici e con famigliarità di I grado negativa per polipi o neoplasie del retto-colon e pertanto a scopo preventivo. L’età viene anticipata in base alla presenza di eventuale sintomatologia clinica (alterazioni dell’alvo, dolori addominali, sanguinamento…) o in caso di familiarità positiva.
Se la colonscopia di prevenzione risulta negativa per polipi rettocolici, è utile programmare il successivo controllo (salvo diversa indicazione) dopo 5 anni.
Utile invece il controllo dopo 1-2 anni nei Pazienti sottoposti a polipectomia endoscopica e, in caso di successiva assenza di polipi, ogni 3-5 anni

Quali rischi presenta la colonscopia?
La colonscopia, pur essendo una procedura invasiva, appare estremamente utile in chiave sia diagnostica sia terapeutica, anche per poter prevenire in maniera significativa l’insorgenza dei tumori rettocolici.
La complicanza perforativa è un evento avverso estremamente raro. In caso di biopsie o polipectomia endoscopica possono verificarsi effetti emorragici conseguenti alla procedura, fortunatamente risovibili nella maggior parte dei casi sia con l’utilizzo di tecniche endoscopiche di emostasi applicabili contestualmente, sia con terapia medica di supporto.

Quale preparazione è necessaria per eseguire una colonscopia?
Nei tre giorni che precedono l’esame deve essere osservata una dieta priva di scorie:
NO pane, pasta, altri alimenti integrali, frutta e verdura (compresi legumi e cereali). Da evitare anche i latticini (latte, yogurt e formaggi).
SÌ uova, carni rosse o bianche (meglio se tritate), pesce, brodo, spremute e succhi di frutta passati, omogeneizzati e (poco) pane non integrale.
Il giorno prima dell’esame, dieta liquida: acqua, the, brodo di dado, camomilla, tisane, zucchero, miele, succo di frutta senza polpa, bevande analcoliche. In questa giornata deve essere anche eseguita la preparazione intestinale con un lassativo osmotico. In commercio esistono diversi prodotti; a titolo esemplificativo viene proposta quella con “Citrafleet”, abitualmente ben tollerata:

  • miscelare una bustina di Citrafleet in un bicchiere d’acqua (150 ml): si ottiene una soluzione torbida che va bevuta subito dopo essere stata preparata;
  • nelle successive 4 ore bere 250 ml di acqua all’ora. Questa procedura va ripetuta due volte.

Se l’esame è eseguito al mattino, le due buste di Citrafleet vanno bevute rispettivamente alle 10 e alle 16 del giorno precedente. Se l’esame è eseguito al pomeriggio, una busta va assunta alle ore 16 del giorno precedente e una busta alle ore 7 del giorno stesso. In ogni caso è importante bere abbondantemente dopo ogni busta di lassativo.
Il giorno dell’esame occorre rimanere a digiuno.