Quello del 2017 è stato un “autunnus horribilis” per Lilli Lauro, dal 2007 consigliere comunale di Genova di Forza Italia delegata ai rapporti con i Municipi, capogruppo in Regione Liguria della Lista Toti e candidata al Senato nelle liste azzurre.

Prima il terremoto a Ischia, mentre era in vacanza sull’isola, poi la brutta avventura con il rischio di perforazione dell’intestino, quindi la rottura del gomito in Comune, mentre correva verso il suo banco, «ma, del resto, io corro sempre…».

Ma Lilli è come Ercolino Sempreinpiedi e si è ripresa, pronta a raccontare il suo rapporto con alimentazione e salute, nel suo caso strettissimo.

– Consigliera Lauro, come ha fatto ad arrivare a un passo dalla peritonite e con il rischio setticemia?

«È successo la scorsa estate sulla spiaggia. Tutte le signore, mie amiche e vicine di ombrellone, parlavano in toni entusiastici di una dieta a base di kiwi. Io le ho ascoltate, probabilmente troppo, e a furia di kiwi i semini si sono depositati nell’intestino, sono fermentati e hanno provocato i diverticoli, creandomi sofferenze indicidibili. Stavo davvero male…».

– E a quel punto?

«Mi hanno ricoverato d’urgenza e mi hanno salvato. Prima, per sei giorni, sono stata alimentata solo con acqua e thè, dopo ho cambiato radicalmente alimentazione e ora sto attentissima a ciò che mangio».

– Ma cosa aveva ingurgitato per ridursi così?

«Sostanzialmente, tantissime insalate di pomodori dell’orto della mia terra a Ischia, melanzane fresche e, per l’appunto, kiwi…».

– Ma come! È un manifesto della corretta alimentazione!

«Teoricamente sì, ma tutti i semi si sono fermati e ora non posso più mangiare verdura a semi, né alcun tipo di cibo che fermenti. Quindi, ad esempio, raramente mangio la pasta, non bevo più birra, nè prosecco o vino con le bollicine, mentre sono fortunatamente permessi i rossi fermi e d’annata».

– Più che d’annata, dannata dieta!

«Sto ricostituendo tutti i miei equilibri: brodo vegetale con le stelline tutti i giorni, verdure bollite e senza semi: poche patate, molte carote e zucchine… E rigorosamente niente che abbia semini, bucce o che fermenti».

– Ma in campagna elettorale sarà stata una sofferenza doppia…

«Fortunatamente, facendone tante, mi sono sempre data regole rigide. Altrimenti, fra spuntini, buffet, pasticcini e aperitivi, ogni volta si prendono dieci chili».

– Sottopone a questa dieta anche i suoi poveri quattro figli?

«Sono abituati a mangiare tutto e a mangiare bene. A me piace molto fare la spesa nei mercati con prodotti freschi ogni giorno, cucino bene e quindi in casa non si pasticcia con merendine o pasticci vari. Poi mia mamma, cuoca sopraffina, porta ai nipoti una torta diversa fatta da lei ogni giorno…».

– La sua tavola è il paradiso terrestre…

«Pensi che la nostra chat di famiglia si chiama “Gambe sotto il tavolo” e ciascuno ci scrive cosa vorrebbe mangiare, se c’è o no a pranzo, se porta un amico…».

– Praticamente la “Trattoria Lilli”…

«Praticamente sì».

Scritto da:

Massimiliano Lussana

Massimiliano Lussana, 49 anni, giornalista, si definisce “affamato e curioso di vita”.