Uno dei temi di maggiore importanza dopo un intervento chirurgico è quello legato al dolore post operatorio. Villa Montallegro, prima struttura ospedaliera in Liguria e tra le prime in Italia, ha introdotto un nuovo sistema – che combina un farmaco e un dispositivo – per risolvere o limitare grandemente questo problema. Le prime applicazioni stanno fornendo ottimi risultati. Ne parliamo con il dottor Gianfranco Mazzarello (nella foto qui sotto, durante un intervento in sala operatoria), dirigente del Servizio di Anestesia e rianimazione della Casa di Cura Villa Montallegro dal 2001.

– Villa Montallegro si è dotata, prima in Liguria, di un sistema che rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione del progetto di “clinica senza dolore”. Di che cosa si tratta?

«Si tratta di Zalviso, un sistema nuovo e intelligente che combina un farmaco e un dispositivo per il trattamento del dolore post operatorio di intensità da acuto-moderata a severo nei pazienti adulti. Il sistema permette un effetto antalgico (cioè che elimina il dolore) sicuro, cospicuo e costante, con un’insorgenza dell’azione rapida, simile alla somministrazione endovenosa. Utilizza il Sufentanyl, un agonista oppiaceo formulato in una microcompressa sublinguale brevettata e rilasciata al paziente attraverso un dispositivo di somministrazione non invasivo, facile da usare e pre-programmato. Questo impedisce in modo assoluto l’errore».

– Come mai l’Unione Europea è giunta a autorizzare questo sistema?

«Annualmente nell’Unione Europea ci sono 19 milioni di interventi chirurgici a cui è associato dolore post operatorio da acuto-moderato a grave. Una recente indagine tedesca, condotta su pazienti in decorso post operatorio, ha mostrato che il 55% non è soddisfatto del trattamento del dolore che ha ricevuto. Il 30% afferma, inoltre, che la gestione del dolore è stata inefficace. Queste percentuali ovviamente sono già oggi sensibilmente inferiori in Montallegro: uno dei punti saldi nella nostra filosofia è la ricerca di un continuo aggiornamento su tutte le novità in grado di aiutare i pazienti».

Verso la “clinica senza dolore”

– Con Zalviso cosa cambia?

«In uno studio clinico comparativo effettuato utilizzando la morfina endovenosa, Zalviso ha dimostrato efficacia superiore per il controllo del dolore in un periodo di 48/72 ore. Secondo i pazienti ha garantito un maggior sollievo dal dolore, consentendo di gestire con successo il dolore post operatorio da acuto/moderato a grave».

– Si tratta di un sistema complicato?

«Al contrario. Il metodo di utilizzo di Sufentanyl, con questo sistema, è la via di somministrazione sublinguale. Quando il sistema è stato configurato, il paziente può auto-somministrarsi la compressa sublinguale in un intervallo di tempo fino a 72 ore dopo l’intervento, regolando il dosaggio in base alle specifiche esigenze analgesiche e così consentendo, potenzialmente, di ridurre la necessità di coinvolgere i professionisti sanitari».

– Se la somministrazione è lasciata al paziente, non esiste il rischio di sovradosaggio?

«Zalviso possiede caratteristiche di sicurezza che lo rendono estremamente affidabile, a confronto con gli altri oggi disponibili, per la gestione di un oppioide forte in ambiente ospedaliero. L’identificazione del paziente da parte del dispenser di farmaco avviene grazie a un microchip di riconoscimento, applicato al pollice del paziente come fosse una impronta digitale, in collegamento wireless con il sistema. Il paziente non può beneficiare di più di tre somministrazioni all’ora e il personale può verificare se il paziente ha richiesto più di questo quantitativo, ovvero la mancata richiesta».

– In pratica Villa Montallegro sta svolgendo una sorta di sperimentazione?

«Il farmaco, come ho detto, è già ampiamente sperimentato. Stiamo confermando anche nella nostra esperienza in Villa Montallegro quanto di buono si è letto in letteratura e riferito da colleghi operanti in altre realtà fuori Liguria circa l’utilizzo del sistema. Tutto il personale infermieristico professionale di Villa Montallegro è stato formato per l’allestimento del dispositivo di somministrazione e per spiegare al paziente il funzionamento del presidio».

Scritto da:

Mario Bottaro

Giornalista.