Per capire il rapporto con la salute e l’alimentazione di Giovanni Pettorino, comandante del Porto di Genova ed ex commissario dell’Autorità Portuale, dal 19   febbraio alla guida di tutte le Capitanerie italiane, basta essere vicino a lui a un buffet, a un pranzo, semplicemente anche al bar.

Pettorino ha con il cibo lo stesso rapporto quasi calvinista che ha con l’etica: non sgarra di un grammo, né di un centimetro. Riuscendo però ad arricchire tutto questo anche con una grande carica di umanità. E, insomma, persino i più golosi di noi – fra cui mi metto senza vergogna – sono quasi in imbarazzo temendo di incrociare il suo sguardo mentre adocchiano e si impadroniscono di golosità ipercaloriche.

Proprio per questo l’abbiamo scelto per inaugurare questo viaggio nelle abitudini sanitarie e alimentari dei personaggi genovesi.

– Ammiraglio Pettorino, che rapporto ha con la salute?

«Faccio molta attenzione, tendo ad ascoltare molto il mio corpo e, appena sento qualcosa che non funziona, mi consulto con il mio medico di famiglia e con uno specialista. Soprattutto con l’avanzare dell’età e con il rischio di aumento di malanni, visto che ora ho 62 anni, credo che il nostro corpo vada ascoltato attentamente e che non dobbiamo trascurarci. Dal punto di vista cardiaco innanzitutto e poi per tutti i segnali che ci manda».

– Si fida dei medici?

«Cerco sempre di capire il più possibile di ciò che mi dicono, rendendomi però ovviamente conto che ne sanno più di me. Se per caso mi resta qualche dubbio, al massimo consulto un ulteriore specialista».

È mai stato operato?

«Da bambino alle tonsille e più grandicello, per così dire, al menisco sinistro, conseguenza anche del fatto che faccio tanto sport».

– Non solo sport! Lei è un maniaco anche dell’alimentazione…

«Maniaco, non direi. Semplicemente, faccio attenzione e seguo una dieta equilibrata, non intensiva».

– Qual è la “dieta Pettorino”?

«Colazione, prima merenda verso le 10 o le 11 del mattino, con un frutto o cioccolata al 75 per cento di cacao, pranzo mai pesante, seconda merenda con le stesse caratteristiche di quella della mattina e infine cena, anch’essa non pesante».

– Questo per quanto riguarda gli orari. E il menù?

«Sto attento a che sia equilibrato con proteine, vitamine, carboidrati, non troppa carne, spesso pesce, legumi e soprattutto fagioli, poco alcol, al massimo un bicchiere di vino alla sera, poco caffè: uno nel latte alla mattina e uno, massimo due, durante la giornata. E poi, soprattutto, la dieta deve essere varia e differenziata…».

– E ai suoi collaboratori, ufficiali, sottufficiali e truppa, impone lo stesso regime alimentare?

«Sanno ciò che mangio, visto che spesso pranziamo insieme. E conoscono l’importanza di un’alimentazione equilibrata e sana».

 

La foto di Giovanni Pettorino è di Primocanale

Scritto da:

Massimiliano Lussana

Massimiliano Lussana, 49 anni, giornalista, si definisce “affamato e curioso di vita”.