Nel settembre 2017, a Rotterdam, il genovese Gian Filippo Mirabile conquista il titolo mondiale nel Paratriathlon. Da dieci anni è nel mondo paralimpico: dopo due anni di riabilitazione, a seguito di un incidente stradale, sceglie la corsa. Una grande passione, un record nei 1500 metri e la volontà di impegnarsi sempre di più nello sport. Il paratriathlon è, principalmente, una sfida per misurare la propria forza e l’occasione di crescere personalmente giorno dopo giorno.

«Sono un Paratriathleta, l’impegno richiesto durante gli allenamenti è notevole. A volte è necessario andare oltre i propri limiti, stringere i denti e superare così i dolori. Non sono abituato a lamentarmi, affronto l’attività con la massima applicazione. Spesso e volentieri, mi curo da solo in quanto massoterapista».

– Come ti comporti a tavola?

«L’alimentazione è l’aspetto principale per uno sportivo. Io sono abituato a una buona colazione, a mangiare qualcosa a metà mattinata e a dedicare molta attenzione, durante il pranzo, sia ai carboidrati sia alle proteine. Non manca una buona merenda e poi a cena resto leggero. Attenzione ai carboidrati, mi ripeto. È la nostra benzina, non possiamo fare a meno».

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– L’infortunio più grave le sue conseguenze?

«Mi sono strappato un bicite femorale dopo una trenta chilometri di corsa. Preparavo la Maratona di Parigi per realizzare il tempo necessario per qualificarmi alle Paralimpiadi di Londra. Una mazzata tremenda per il mio morale».

– C’è chi prova a raggiungere risultati dopandosi…

«Vincere barando non è bello. Purtroppo il doping è una piaga a tutti i livelli, professionistico e amatoriale, e io non so cosa prova chi adotta queste pratiche quando si guarda allo specchio».

– Se ti dico Tokyo 2020…

«… aggiungo che mi sto allenando 12 volte alla settimana per quest’obiettivo. Oltre al triathlon, sto cercando di emergere pure nel canottaggio».

Per saperne di più

Nel triathlon atleti disabili e normodotati gareggiano insieme e sugli stessi percorsi. Le regole del paratriathlon sono un adattamento delle regole del triathlon alle differenti tipologie di disabilità (in base alla natura delle menomazioni fisiche gli atleti competono in sei diverse categorie). Sport multidisciplinare di resistenza nel quale l’atleta copre una prova di nuoto, una di ciclismo e una di corsa, senza interruzione: 750 m di nuoto, 20 km in bicicletta col mezzo più appropriato alle proprie condizioni fisiche (handbike, bicicletta o tandem) e 5 km di corsa, a piedi o in sedia a rotelle. Il paratriathlon ha esordito ai Giochi Paralimpici Estivi di Rio 2016.

Scritto da:

Michele Corti

Michele Corti, presidente dei giornalisti sportivi liguri, direttore dell’Agenzia di stampa LiguriaSport, telecronista e corrispondente di Sport Mediaset, 19 anni fa ha ideato e promosso il progetto Stelle nello Sport.