Il PSA (antigene prostatico specifico) è una proteina prodotta dalla prostata. Si misura il dosaggio nel sangue perché un suo aumento può indicare la presenza di un tumore prostatico. Livelli di PSA sotto i 4 nanogrammi per millilitro in genere sono da considerarsi normali. Se il dosaggio è superiore è opportuno sottoporsi a una visita urologica.

Il riscontro di elevati valori non è comunque sufficiente a formulare la diagnosi di tumore, poiché il valore del PSA può aumentare anche in caso di patologie infiammatorie della prostata come la prostatite o in caso di marcata ipertrofia (o iperplasia o adenoma della prostata cioè un ingrandimento della porzione centrale della prostata). In questo caso una terapia combinata antibiotica e antinfiammatoria può riportare i valori nel range della normalità consentendo una diagnosi cosiddetta “ex iuvantibus” (ovvero sulla base del beneficio ottenuto dalla terapia). Il sospetto diagnostico deve dunque essere supportato da ulteriori accertamenti. Anche perché i cosiddetti “falsi positivi” (risultati che portano a anamnesi errate) possono essere indotti da stimolazioni della prostata, dovute a recenti valutazioni specialistiche nell’area interessata o ad attività sportiva (per esempio la bicicletta) o ad alcune pratiche sessuali.

PSA totale e PSA libero

Può essere di aiuto anche l’analisi del rapporto tra PSA libero e PSA totale. L’ipertrofia prostatica benigna produce alti valori di PSA libero: un paziente con bassi livelli di PSA libero e alti livelli di PSA totale (PSA libero / PSA totale <10) presenta un alto rischio di tumore; al contrario un Paziente con alti livelli di PSA libero (PSA libero / PSA totale >20) ha un rischio minore di essere affetto da una forma maligna. Ma per completare la diagnosi è necessario ricorrere all’ecotomografia prostatica transrettale e alla risonanza magnetica nucleare. Nel caso gli accertamenti di “imaging” non dirimano gli eventuali dubbi si ricorrerà alle procedure agobioptiche su lesione mirata ovvero con il mapping cioè una serie di prelievi secondo previdi canoni codificati.

Un esame all’anno dopo i 50 anni

In ogni caso è importante il monitoraggio annuale (per valutare l’evoluzione dei valori nel tempo) poiché un PSA che ogni anno aumenta in maniera significativa è suggestivo di alto rischio di tumore; se i valori alternativamente scendono e salgono indicano più probabilmente una patologia infiammatoria. L’esame va eseguito a partire dai 50 anni. Si effettua con un prelievo di sangue e non è necessario il digiuno Sia la visita, sia l’esame del sangue possono avere come base Villa Montallegro. Il risultato deve essere interpretato da uno Specialista che saprà valutare se continuare con il solo monitoraggio annuale o se è il caso di indirizzare il Paziente a ulteriori accertamenti diagnostici.

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Redazione