Citologia da espettorato/broncolavaggio

Citologia da espettorato/broncolavaggio

È la valutazione delle cellule, normali o potenzialmente patologiche, provenienti dall’apparato respiratorio, raccolte con espettorato oppure lavaggio bronchiale o broncoaspirazione (durante una broncoscopia), trattate (fissazione, colorazione, etc.) e poi analizzate.
II materiale (cellulare e non) di provenienza dall’apparato respiratorio può essere emesso spontaneamente con colpi di tosse: viene versato in un recipiente a bocca larga, contenente liquido fissativo (alcool 50°-70°) e dopo centrifugazione si processa (come avviene normalmente per i preparati dell’apparato genitale femminile).
In caso di assenza di materiale emesso spontaneamente (es. assenza del riflesso della tosse, scarsezza di secreto) si può indurne l’emissione facendo inalare per aerosol una soluzione nebulizzata salina ipertonica di glicol propilenico.
Questa procedura induce un espettorato che viene raccolto in una bottiglia a bocca larga, avviando poi le attività di fissazione e colorazione di cui sopra. Talvolta il materiale può venire emesso dopo qualche ora (in caso di mancata emissione immediata).
Il risultato (come per gli strisci vaginali) è di sicuro interesse in termini di visione d’insieme della citologia bronco-polmonare ma si ottengono migliori risultati con l’aspirazione e con il lavaggio bronchiale.
Questa metodica di raccolta prevede l’esecuzione di una broncoscopia, con il soggetto disteso in posizione supina; si introduce lo strumento fino al segmento polmonare (individuato radiologicamente) di cui si desidera una valutazione, si instillano 2-3 ml fino a un massimo di 10 ml di soluzione fisiologica: si otterrà un liquido di lavaggio che sarà poi aspirato attraverso il canale operativo del broncoscopio. Il materiale raccolto verrà inserito in un recipiente e fissato.

Le vie aeree sono formate da cavità orale, faringe, laringe, trachea, bronchi e polmoni.
Il primo tratto è comune con l’apparato digerente ed è rivestito di epitelio squamoso (pavimentoso non cheratinizzato) che ritroviamo nella cavità orale, in parte del faringe (oro- e ipo-faringe), nella porzione superiore del laringe, nelle tonsille e nelle corde vocali.
Questi tessuti, costantemente bagnati dalla saliva, raramente presentano fenomeni di disidratazione cellulare. Le cellule esfoliate appartengono per lo più agli strati superficiali e sono morfologicamente identiche a quelle dell’epitelio genitale femminile, in quanto possono essere agevolmente comparate alle cellule superficiali e intermedie dello striscio vaginale.
Occasionalmente possono comparire cellule più piccole, in caso di erosione o ulcerazione della parete. Il riscontro di queste cellule può talvolta creare difficoltà per la diagnosi differenziale con cellule patologiche.
L’epitelio respiratorio (prismatico pseudostratificato) ricopre le cavità nasali, i seni paranasali, l’epifaringe, la trachea e l’albero bronchiale.
L’epitelio respiratorio è composto da tre tipi di cellule: ciliate, caliciformi e basali (o dello strato germinativo).
La funzione di tutti questi elementi cellulari è da inquadrare in quella dell’apparato respiratorio. L’aria inspirata contiene quantità variabili di contaminanti ambientali e queste sostanze estranee non debbono spingersi fino agli alveoli che, normalmente, debbono rimanere sterili. Le cellule mucosecernenti, umettando continuamente la mucosa respiratoria, creano le condizioni necessarie all’adesione delle particelle estranee e le cellule ciliate, grazie ai movimenti retrogradi delle ciglia, respingono questo materiale all’esterno.
Oltre agli elementi propri agli epiteli di rivestimento, nello striscio citologico broncopolmonare sono presenti altri elementi cellulari: macrofagi polmonari e leucociti.
In un esame citologico polmonare si possono poi ritrovare diversi componenti inorganici o elementi provenienti da vegetali.
Specificamente nell’espettorato si trovano molti macrofagi alveolari (chiamati anche “cellule della polvere”); cellule ciliate e caliciformi sono in scarsa quantità nel materiale emesso spontaneamente, mentre in quello prelevato con la broncoscopia o altri procedimenti che traumatizzano la mucosa bronchiale, queste cellule sono più abbondanti.
I costituenti principali di un lavaggio bronchiale sono le cellule ciliate dell’epitelio respiratorio, isolate o in gruppi o lembi, con occasionali alterazioni successive al trauma del prelievo.
Le cellule caliciformi, rare nell’espettorato, possono essere presenti in numero maggiore sia nell’aspirato sia nel lavaggio bronchiale.